«Troppi attacchi pretestuosi Adesso basta»
Un intervento, almeno su questo c'è stata unità di intenti, «per far cessare il tiro al piccione - secondo lo sfogo di un banchiere interpellato dall'agenzia Ansa - perché non può essere addebitato a noi il fallimento dell'azienda». Divergenze, invece, si sono avute sulla proposta dei collegi di assistenza legale promossi dalle banche, che avrebbero l'obiettivo di sostenere l'azione di rivalsa dei risparmiatori coinvolti nel crac Parmalat, non contro gli istituti, ma contro gli emittenti. Insomma, le banche tentano di passare al contrattacco in vista dell'audizione parlamentare sul risparmio, dopo il tracollo del gruppo di Collecchio, in programma per dopodomani. E, vista la delicatezza dell'argomento, per discutere e mettere a punto la strategia migliore la riunione dell'esecutivo si è tenuta a ranghi pressochè completi nella sede milanese dell'Abi. Tra i presenti, il presidente e l'Ad di Unicredit, Carlo Salvatori e Alessandro Profumo (andato via prima della conclusione dei lavori a bordo di una Fiat Idea, auto con la quale si era già fatto notare al cda di Mediobanca), il presidente di Bnl Luigi Abete, gli Ad di Intesa, Corrado Passera, e Capitalia, Matteo Arpe, nonché quello di Sanpaolo, Luigi Maranzana. Nessuna conferenza stampa, come di consueto, da parte di Sella al termine della riunione durata più di tre ore. In una nota, tuttavia, l'associazione ha confermato che l'appuntamento è stata l'occasione per esaminare i temi che saranno oggetto dell'audizione parlamentare di giovedì e che, «per un doveroso rispetto delle istituzioni», la posizione dell'Abi sarà presentata in quella occasione.