Ieri sera Fini da Berlusconi per parlare di verifica, che sarà chiusa con un documento comune
Una nuova «grana» che esplode proprio subito dopo che nella Cdl si è raggiunto un accordo sulla legge Gasparri. Come un fulmine a ciel sereno per Maroni, che insieme al sottosegretario Sacconi ha preparato gli emendamenti al testo governativo da annunciare al consiglio dei ministri oggi, arriva la dichiarazione del ministro Alemanno. «Nei prossimi giorni, all'interno della verifica, presenteremo una nuova proposta di riforma delle pensioni molto più accettabile ed equa» rispetto alla precedente. Maroni reagisce facendo sapere che è «sbigottito» ma andrà avanti. Il voto sugli emendamenti in commissione al Senato comincia la prossima settimana. Così ieri sera, subito dopo il suo rientro a Roma, Berlusconi ha invitato a cena per parlare di verifica Fini, che vi si è recato portando con sé la proposta pensionistica Alemanno: prevede soluzioni diverse dal testo Maroni in particolare sulle pensioni di anzianità e sull'innalzamento dell'età pensionabile. Nel pomeriggio, scambio di colpi a distanza fra il ministro dell'Agricoltura e quello del Welfare. Alemanno ha detto che sarebbe meglio che la proposta la presentasse il ministro del Welfare, altrimenti «ce ne faremo carico noi». Maroni l'ha presa male. «Sbigottito» dalle parole di Alemanno «se capisco bene - ha detto - loro stanno elaborando una proposta che però dovrei presentare io». «Sono pronto ad accettare qualunque proposta - ha proseguito - ma la proposta del Governo c'è già e non vedo francamente che proposta dovrei fare». «Nonostante ciò - ha concluso - il Governo è disponibile a valutare proposte alternative che abbiano due requisiti: partano dal 2008 e consentano un risparmio almeno pari a quello previsto dalla delega. Fatti salvi alcuni emendamenti che domani (cioè oggi, n.d.r.) annuncerò e che il Governo farà propri, per il resto la delega è quella che il Parlamento sta discutendo. Il resto mi sembra più il solito teatrino della politica che non vera sostanza». Il sottosegretario al Welfare Maurizio Sacconi dal canto suo ha detto «non ne so nulla» e ha aggiunto che «alla fine conta quello che viene fatto e proposto e per ora non ci sono novità». Alemanno ha replicato a Maroni dicendo che il dialogo con i sindacati non è pro-forma e che «sarebbe ben strano, una volta convocati e ascoltati i sindacati, che non ne traessimo nessuna conseguenza migliorativa alla proposta fatta e approvata in Consiglio dei ministri». E il portavoce di An Mario Landolfi ha sottolineato che Via della Scrofa lavora per accorciare le distanze con i sindacati e non per allungare i tempi di una riforma ineludibile e che, fermo restando lo 0,7 % di risparmio del PIL, è possibile delineare una nuova impostazione. In attesa dell'incontro tra Berlusconi e Fini, intanto, gli sherpa della Casa delle libertà hanno lavorato a tappe forzate per mettere a punto un documento programmatico che indichi le priorità di fine legislatura per la cosiddetta fase due del governo. Nel pomeriggio circolava una bozza di dieci pagine, nella quale, ribadita la leadership di Berlusconi, si sottolineano i valori fondanti della Cdl. Poi si parla di politica economica con particolare attenzione alla collegialità, invocata da Alleanza nazionale. Un paragrafo riguarda poi le riforme istituzionali. Solo un accenno, invece, alla giustizia. Un esplicito richiamo viene fatto alla legge Gasparri.