«Anche l'Antitrust truffata Preoccupano i troppi intrecci»
Anche se tra l'Autorità e la Banca d'Italia c'è un'ottima collaborazione. Preoccupa l'intreccio banche-imprese. Sono stati questi i cardini del presidente dell'Autorità garante sulla concorrenza, Giuseppe Tesauro, parlando nel corso dell'audizione parlamentare sulle problematiche del settore del risparmio. «L'Antitrust è stata beffata», ha spiegato Tesauro, aveva infatti autorizzato l'operazione di passaggio del polo lattiero dalla Cirio alla Parmalat imponendo il «pieno rispetto di alcune condizioni quali la dismissione di sei marchi e quattro stabilimenti». Quindi ha spiegato che le necessità di informazione dell'Antitrust si sono «scontrate con l'impossibilità di ottenere informazioni fuori dal territorio nazionale e l'impossibilità di segnalare alcuni dubbi ad altre autorità competenti». Tesauro ha quindi spiegato che le difficoltà tecniche e le incertezze applicative della normativa Antitrust, affidata alla Banca d'Italia, sono state «solitamente superate grazie ai rapporti di ottima collaborazione tra i due soggetti». «Le incertezze applicative - ha aggiunto Tesauro - sono da ricondurre a come è stata interpretata la nozione stessa di concorrenza nel settore bancario. Storicamente, la concorrenza in tale settore è stata considerata con un certo sospetto in quanto motivo di eccessiva assunzione di rischio e conseguentemente di instabilità del sistema. In altri termini - ha concluso Tesauro - stabilita» e concorrenza sono stati considerati due obiettivi non sempre, e comunque non facilmente, conciliabili». Tesauro ha poi sottolineato che gli intrecci di potere fra banca e impresa destano «grande preoccupazione» da parte dell'Antitrust. E si è soffermato sui casi in cui «le stesse persone fisiche siedono nel cda della propria azienda o dell'azienda in cui sono azionisti, e nel consiglio della banca creditrice». «Abbiamo spesso segnalato all'autorità comunitaria questo problema, ma i servizi, non certo Mario Monti, stentano a capirlo essendo un fenomeno tipicamente italiano», spiega Tesauro. Perplessità anche sul trasferimento di Isvap nelle nuova SuperConsob: «Non so fino a che punto il controllo delle compagnie di assicurazione, che è un controllo molto specifico, possa passare tranquillamente alla Consob, non so se è lo stesso tipo di problemi. È una riflessione che lascio a voi. Certamente è un aspetto importante nella revisione dei controlli». E sul rapporto proprio con l'istituto di vigilanza delle assicurazioni, Tesauro ha detto: «Negli ultimi due anni è migliorato moltissimo: se questo sia dovuto alla nuova gestione non lo so. Nei rapporti tra le due Authority c'è sicuramente un passo avanti».