I difensori: trasferimento delle indagini a Parma
Le difese degli indagati per il crac della Parmalat lanciano la loro «offensiva» contro quel doppio binario che, da oltre un mese, ha consentito alla Procura di Milano di indagare insieme a Parma, seppur per reati diversi. A dar fuoco alle polveri è il difensore di Fausto Tonna, il professor Oreste Dominioni, che per primo ha presentato, nero su bianco, una questione di competenza, o trasferimento atti, nel capoluogo lombardo. «Per come è stato prospettato dalla stessa accusa - spiega il difensore - il reato di aggiotaggio ha cominciato ad essere commesso a Parma e quindi la competenza è di Parma». Per di più, aggiunge Dominioni, «siamo convinti che un processo unitario e non spezzettato giovi al processo stesso, a tutti, e innanzitutto a coloro che sono stati danneggiati da questa vicenda. Fare uno scampolo di processo a Milano sembra quasi l'applicazione di una giustizia esemplare, ma senza che vi sia qualcuno davvero in grado di risarcire». «E credo - conclude il legale - che sia una cosa inutile e dannosa, innazitutto per le indagini». Dominioni non è che il primo a lanciare una questione che, in fondo, era presente come un fantasma fin dall'avvio della doppia inchiesta sul crac del gruppo di Collecchio. A seguirlo a ruota sono i difensori dell'ex direttore finanziario Luciano Del Soldato. Probabilmente la questione sarà ripresa nei prossimi giorni anche da altri. E per Milano, al di là delle dichiarazioni formali, è una difficoltà.