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Folla ai funerali di Bassi tra solidarietà e sgomento

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Nella chiesa di Santo Spirito, nel quartiere Montebello, periferia di Parma, erano in centinaia a salutare per l'ultima volta Alessandro Bassi, responsabile della contabilità gestionale Parmalat, che si è suicidato venerdì scorso buttandosi da un ponte. I familiari, gli amici e chi lavorava con lui tutti i giorni faticano a capire perché un uomo di 42 anni, con un figlio, sentito come un semplice testimone nell'ambito dell'inchiesta sul crac Parmalat, che sembra non dovesse nemmeno sfiorarlo, abbia deciso di farla finita. Che i colleghi ci sarebbero stati tutti lo aveva assicurato una donna «con 25 anni di lavoro in Parmalat» sul sagrato della parrocchia. Perché è successo? La collega di Bassi aveva scosso la testa: «Non lo so». E in fabbrica, com'è l'atmosfera? «Come qui», aveva risposto quasi con ironia. Il parroco di Santo Spirito, don Bruno Falezzani, ha evitato accuratamente, per tutta l'omelia, di fare riferimento a Parmalat, al ciclone che l'ha investita con il suo carico di incertezza e, per molti, anche di disperazione. Il sacerdote ha distinto tra chi, «forse esagerando, è andato alla ricerca di notizie, non sempre rispettose della verità», e chi è stato vicino alla famiglia con la preghiera. Famiglia verso la quale si è verificata «un'ondata di solidarietà». In molti hanno chiamato anche il parroco e tutti concludevano allo stesso modo: «Non ho parole». E alla domanda angosciante «Dov'è ora Alessandro?» per don Bruno c'è solo la risposta del Signore: «Le anime dei giusti sono nelle mani di Dio; ecco dov'è Alessandro». Il sacerdote ha ringraziato coloro che hanno voluto raccontargli la vita del contabile: dall'esperienza nelle file degli scout dell'Agesci fino all'ingresso in azienda. E tutti gli hanno raccontato di «professionalità, passione per la vita, generosa dedizione alla famiglia» da parte di Alessandro Bassi. L'onere di parlare con i giornalisti, a cerimonia conclusa, l'ha preso per tutta la famiglia la sorella del contabile, Silvia. «Non stava bene - ha raccontato - si era confidato. Ma era bello, simpatico, corteggiato; un leader, insomma. Chi se lo sarebbe aspettato?». Poi il carro funebre è partito alla volta del cimitero di Marore, a pochi chilometri da Parma. Sulle fiancate le corone di fiori dei familiari e dei «Lavoratori Parmalat». Alessandro Bassi, contabile Parmalat, una laurea in Economia e commercio, sposato e con un figlio, è stato seppellito a pochi metri dalla tomba di Lina Guareschi, professione maestra, madre di Giovannino, creatore di don Camillo e Peppone.

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