«Il ministro è esperto di paradisi fiscali»
Il Governatore ha sferzato il ministro Tremonti e ha rintuzzato le accuse di La Malfa, Tabacci (nella foto) e Cantoni. Polemiche attese e quasi inevitabili ma che hanno movimentato l'audizione. Tensione ai massimi che Fazio ha cercato di stemperare ostentando un sorriso ironico mentre veniva attaccato. Le battute più pungenti Fazio le ha rivolte a Tremonti. Definendolo prima «esperto di paradisi fiscali» quando ha parlato delle società con sedi in centri off shore «che dovrebbero essere assoggettate ad un regime di sorveglianza particolarmente stretto». Stoccata anche sulle iniziative a tutela del risparmio. Secondo il Governatore il Tesoro finora «non ha fatto nulla tranne una discussione di carattere generale». Infine in merito all'operato della Banca d'Italia ha sottolineato che «fa quello che dice la legge e non il ministro». Quanto alle informazioni chieste da Tremonti e al ruolo del Cicr, Fazio ha chiesto: «Cosa avverrebbe se un qualsiasi ministro dell'Economia, visto che cambiano con i cambi di governo, potesse ricevere informazioni su singole banche? Al ministro dell'Economia che presiede il Cicr spetta unicamente ricevere informazioni che interessano il Cicr». Botta e risposta anche con La Malfa. «Cosa è peggio? Che le banche sapessero e hanno scaricato la responsabilità sui risparmiatori o che non avessero compreso? Le banche non sapevano, povere banche!» ha ironizzato La Malfa e Fazio gli ha risposto: «se sapevi della crisi Parmalat dovevi dirlo». Critiche anche all'operazione della scalata delle Generali. «Avete fatto la guerra a una banca che in 50 anni non ha avuto sofferenze, non ha collocato bond Cirio e Parmalat» ha incalzato La Malfa. Ma Fazio: «così abbiamo sventato una scalata di gruppi francesi e Generali è restata in mani italiane». L.D.P.