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Ddl Gasparri, via libera al Sic «dimagrito»

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L'Udc chiede un ulteriore diminuzione. Il ministro: Aperti a modifiche ma con accordo della Cdl

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Evidente, però, il dissenso dell'Udc, con un voto contrario e un'astensione sull'emendamento del relatore del provvedimento, Paolo Romani (Fi), che punta a ridurre dal 20 al 30% il paniere dei ricavi rispetto alle stime effettuate. «Pur apprezzando lo sforzo del relatore - ha spiegato il capogruppo Udc in commissione Trasporti, Rodolfo De Laurentiis - riteniamo insufficiente la risposta alle nostre considerazioni sul Sic. Riteniamo necessario un ulteriore sforzo per recepire in pieno i rilievi critici del presidente Ciampi. Se le cose non cambiano, presenteremo i nostri emendamenti in Aula». Le commissioni hanno concluso l'esame degli emendamenti: per oggi pomeriggio alle 15 è previsto il voto finale, per giovedì l'approdo in Aula in prima convocazione. Rispetto al testo rinviato alle Camere, dal Sic vengono eliminati libri e dischi (esclusi quelli allegati ai giornali), la produzione di cinema e fiction, la produzione degli spot, le pubbliche relazioni. «C'è stato un invito - continua De Larentiis - a migliorare la formulazione: abbiamo ancora qualche giorno di lavoro, daremo il nostro contributo come abbiamo fatto in tutti questi mesi. Il faro resta il messaggio di Ciampi. I criteri di riferimento, l'omogeneità e la quantificabilità dei segmenti contenuti nel Sic». Resta calda, comunque, anche la questione delle telepromozioni, escluse dal riesame della legge: «Anche su questo punto - ha ribadito l'Udc Pippo Gianni - abbiamo qualcosa da ridire». Le commissioni di Montecitorio hanno anche approvato l'emendamento del relatore che recepisce all'articolo 25 (sul digitale) il testo del decreto legge salvareti in via di approvazione al Senato, ancora senza le modifiche introdotte a Palazzo Madama. Sì anche all'estensione fino al 31 dicembre 2010 - su proposta dell'Udc - del divieto per i proprietari di tv di acquisire partecipazioni in imprese editrici di quotidiani. Bocciato, invece, l'emendamento ancora dell'Udc che puntava a estendere il divieto di incroci anche alle radio nazionali. Cambiano ancora la scadenza del cda Rai («allungata» a 90 giorni dalla realizzazione della prima offerta di pubblica vendita, cioè dalla prima fase di privatizzazione della tv pubblica) e la data entro cui realizzare la fusione della Rai in Rai Holding, cioè entro 60 giorni dall'approvazione della legge: si tratta, in entrambi i casi, di date che erano state «superate» dal rinvio del provvedimento alle Camere. Sempre per la tv pubblica, sì a un emendamento della Lega Nord che ripartisce l'ideazione, la realizzazione e la produzione di programmi tra i centri di produzione e le sedi regionali anche in proporzione al numero di abbonati. Per il ministro delle Comunicazioni Maurizio Gasparri con l'emendamento alla Sic «si è già operata una riduzione significativa. Se ci sono proposte ulteriori andranno esaminate ed ulteriori riduzioni ci saranno con l'accordo di maggioranza in cui credo si debba cercare la sintonia entrando nel merito della questione».

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