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Le Fiamme Gialle in Bankitalia e Consob

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Palazzo Koch e Commissione: collaboriamo con i giudici. Tremonti: la GdF dipende dalla legge

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Con questa precisazione via Nazionale ha risposto alle indiscrezioni su una visita di militari delle Fiamme Gialle a Palazzo Koch, oltre che alla Consob. A ordinare l'intervento, probabilmente il primo di questo tipo che si sia mai verificato, sarebbe stata la Procura di Roma e ad effettuarla è stato il Nucleo Speciale di Polizia Valutaria della Finanza. Si è trattato di un'acquisizione di documenti nell'ambito di una indagine sul collocamento dei prestiti obbligazionari emessi dalla Parmalat e dalle società che ruotano nella sua orbita. Un'acquisizione di documenti avvenuta venerdì e che non ha avuto come oggetto specifico una presunta omessa o carente vigilanza da parte di Bankitalia e Consob sul crac Parmalat. Con una nota Banca d'Italia ha spiegato che «sulla vicenda Cirio è in atto da tempo una stretta collaborazione della Banca d'Italia con l'Autorità Giudiziaria» e «analoga collaborazione è avviata per il caso Parmalat,in relazione al collocamento di titoli presso il pubblico». Per la Consob si è trattato di «abituale attività di collaborazione» con i magistrati e si è voluto sottolineare che la Commissione ha sempre assicurato alla magistratura «piena e proficua collaborazione» e ha fornito tutti gli elementi utili alle indagini. Nessun commento da parte del ministro dell'Economia Giulio Tremonti, da tempo impegnato in un confronto con il governatore di Bankitalia Antonio Fazio che accusa di non aver fatto abbastanza per tutelare i risparmiatori. Ai cronisti che lo hanno chiamato in causa al Palacongressi di Roma, dove si celebravano i dieci anni di Forza Italia, perchè le Fiamme Gialle fanno capo al suo ministero ha solo risposto: «la Guardia di Finanza dipende dalla legge, non da me». L'intervento della Guardia di Finanza è arrivato a pochi giorni dall'audizione di Fazio davanti alla commissione parlamentare di indagine sul risparmio, fissata per martedì 27 gennaio. Tre giorni dopo, venerdì 30, salvo sorprese, il governo presenterà un decreto legge che sarà il primo atto della riforma delle Autorità che devono tutelare il risparmio e che potrebbe ridurre le competenze di Bankitalia e rafforzare quelle della Consob. Dalla vicenda si sono chiamati fuori i magistrati milanesi, che insieme a quelli di Parma indagano sul crac del gruppo creato da Calisto Tanzi. L'ordine alle Fiamme Gialle non è partito da qui, hanno fatto sapere, anche se tra gli inquirenti e gli investigatori di Milano un certo interesse per i documenti acquisiti alla Banca d'Italia sembra esserci, malgrado il profilo basso che hanno scelto per ora di tenere. Secondo il presidente della commissione Finanze del Senato, Riccardo Pedrizzi «non c'è nulla di straordinario nell'acquisizione da parte della Guardia di Finanza di atti riguardanti i crac Cirio e Parmalat presso Bankitalia e Consob». «Visto - spiega Pedrizzi- che già era iniziata una collaborazione di questo tipo ed è prassi costante che ci siano questi tipi di accertamento non vedo nulla di strano in quanto accaduto ieri». In ogni caso, sottolinea il senatore di An, «è giusto che si facciano indagini a 360 gradi per vedere quali sono state le cause e in prospettiva quali possono essere le terapie» per risolvere situazioni come Parmalat e Cirio.

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