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«Comunisti pericolosi, noi l'unica chance» Berlusconi arringa i suoi e attacca: «L'Italia è insanguinata da una guerra civile permanente»

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Il Palazzo dei Congressi è gremito e buona parte del suo discorso (una ventina di minuti su cento) è dedicata alla parte «ideologica» di Forza Italia. Che si può riassumere così: «È pericoloso affidare il governo a una sinistra che non conosce la democrazia. L'unica chance per il Paese siamo noi». E quindi: «La giustizia? La stiamo trasformando in strumento di garanzia. L'Italia è stata insanguinata da una guerra civile permanente». Comunisti pericolosi. «Come sarebbe possibile affidare il futuro del nostro Paese - affonda il Cavaliere - ad una sinistra che dimostra ogni giorno di non capire la differenza tra una grande democrazia come gli Stati Uniti e i regimi dittatoriali come quelli di Saddam Hussein e Fidel Castro? Non sanno cosa significhi libertà, diritti individuali, democrazia». Comunisti mascherati. «Vi sono due modi di essere comunisti: quello palese di Rifondazione comunista e dei Comunisti italiani. Ma ve n'è uno meno palese e proprio per questo, più, più, più pericoloso: il modo di essere comunisti senza comunismo», afferma Berlusconi. E aggiunge: «È il metodo di rinnegare il proprio stesso passato comunista, di lavarsi pilatescamente le mani di fronte all'evidenza delle decine di milioni di vittime del comunismo, ma di mantenere i metodi di lotta politica del partito comunista: di ribaltare la realtà, di volere l'eliminazione degli avversari politici, di mantenere l'obiettivo di un'egemonia del proprio partito, un'egemonia sulla società civile, sulla cultura, sull'economia, sulla magistratura». Il vero lifting? Quello dei Ds. Poi arriva la battuta. Una risposta alle dichiarazioni sarcastiche e polemiche sul restyling facciale: «La sinistra ha cercato di camuffarsi, si è fatta un lifting ma non gli è riuscito», «non ha perso il vizio di tentare di eliminare per via giudiziaria gli avversari: un'attitudine malsana che fa parte del loro dna». Sono la vera anomalia. Secondo il leader di Forza Italia «l'anomalia non siamo noi, l'anomalia sono loro e l'uso che fanno della loro giustizia. Ora hanno paura perché vedono venir meno la giustizia come strumento di lotta politica». La guerra civile. «Il nostro Paese - sono ancora le sue parole - è stato avvelenato e insanguinato da una guerra civile permanente che in nessun Paese democratico è mai avvenuto». Il riferimento poi è agli inizi degli anni '90. Burocrazia togata peggio fascismo. Cita Baget Bozzo: «Ho sempre notato che l'unica figura definita dal Vangelo iniqua è quella di un giudice. Mi pareva una definizione azzeccata: il fascismo era stato meno odioso di questa burocrazia togata che usava la violenza in nome della giustizia». Mai con quelli. Berlusconi sottolinea poi che la sinistra è una minoranza, mentre la Casa delle Libertà è la maggioranza. Afferma esplicitamente: «Siamo il partito più votato degli italiani da 10 anni». Ma in Italia si vivono ancora gli effetti della presenza del più grande partito comunista d'Europa: c'è un'«eccessiva presenza dello Stato, un peso improprio dei sindacati, un eccessivo assistenzialismo, infiltrazioni di uomini comunisti in tutti gli organi dello Stato a partire dalla magistratura e infine anche la tentazione dell'Italia di giocare su vari tavoli di politica estera, minacciando così anche l'alleanza atlantica». «Mai, mai ci potrà essere alcun compromesso sui principi con quelle forze che si richiamano ai comunisti o che siano con loro conniventi», grida il premier. Noi, l'unica chance. Il grande merito di Forza Italia, sottolinea il Cavaliere, è di aver «salvato l'Italia» dal comunismo, anche prendendo il meglio del liberalismo e del socialismo: «Siamo consapevoli di essere l'unica vera chance, l'unica opportunità per questo Paese». «Abbiamo dimostrato di saper governare - aggiunge - la storia con singolare malizia ha ripartito i compiti tra chi i problemi li crea e chi li risolve. Loro li hanno creati e noi li stiamo risolvendo». I tre valori fondamentali. «Democrazia, econo

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