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Ci sono tutti i ministri tecnici, ma solo Sirchia non è «promosso»

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Giunge con passo felpato - come nel suo stile, tanto che nessuno se ne accorge - anche Luigi Mazzella. Sono i ministri tecnici del governo Berlusconi. Tanto tecnici che non sono voluti mancare alla festa del premier. In tempi di verifica, un'assenza può costare caro. Non c'è l'unico tecnico che non rischia proprio nulla, Letizia Moratti: viene persino invocata dal pubblico. Quelli che ci sono, invece, sono tutti nelle prime file. Tranne Girolamo Sirchia che entra in sala con un po' di ritardo e viene sistemato in una posizione un po' defilata, dove quasi nessuno lo nota. Quel che si nota, invece, è il fragoroso silenzio sulla sua attività. Nel lungo elenco dei meriti di questo governo e di Forza Italia nell'esecutivo, Berlusconi cita un po' tutti, anche se non esplicitamente. Ricorda tutti i meriti dei vari titolari del suo team. Per Sirchia non c'è neanche un secondo di gloria. Non si cita il decreto antifumo, nè la lotta anti-obesità. Neppure un cenno al fronteggiare dell'emergenze, dalla Sars sino all'ultima dell'influenza polli: insomma, l'elenco potrebbe essere lungo. Ma nulla di nulla. Applausi invece per le Infrastrutture (ma anche per il viceministro Miccichè): «Abbiamo avviato il piano delle grandi opere - sono le parole del premier - che darà all'Italia finalmente delle infrastrutture di livello europeo. Ancora: l'eliminazione degli sprechi con le nuove regole di efficienza nei ministeri, il pieno utilizzo dei fondi europei per il nostro Sud. Potremmo continuare a lungo, citando anche le nuove regole per la circolazione stradale che con la patente a punti ha già salvato tante vite umane». Poi c'è il capitolo Scuola, che tuttavia era stato già largamente affrontato il giorno prima dal Cavaliere. «Vorrei ricordare la riforma della scuola - ripete il premier dal palco del Palacongressi dell'Eur - grazie alla quale i nostri figli hanno la possibilità di una istruzione veramente formativa della personalità adatta alla società moderna». Promosse le gestioni di Funzione Pubblica e Innovazione tecnologica. «Vorrei ricordare - dice inoltre Berlusconi - la digitalizzazione della pubblica amministrazione, grazie alla quale i cittadini avranno servizi migliori, e le imprese potranno lavorare meglio e con minori costi». Per il ministro della Salute soltanto un accenno, quasi una citazione di striscio. Quando, elencando i futuri obiettivi di Forza Italia, il premier afferma: «Abbiamo in mente un Paese in cui nessuno sia abbandonato nella miseria, nella malattia, nell'emarginazione, un Paese in cui tutti possano tenere aperta la porta alla speranza». Forse un po' poco. Vorrà dire qualcosa? F. D. O.

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