Standard & Poor's: siamo stati truffati anche noi

Per questo ieri i militari della Guardia di Finanza, accompagnati dai pm Eugenio Fusco e Carlo Nocerino, hanno perquisito per ben nove ore gli uffici milanesi dell'agenzia di rating per acquisire, in particolare, l'intero carteggio tra la società e Parmalat e capire specialmente che cosa sia avvenuto in coincidenza di due dei declassamenti del rating da parte della società. Standard & Poor's ritiene di essere stata truffata dai dirigenti della Parmalat. «Ripetiamo - ha affermato un portavoce dell'agenzia - che le informazioni che abbiamo costantemente ricevuto da Parmalat si sono dimostrate interamente false e ci riteniamo vittime di una frode». «Il procuratore - hanno fatto sapere - ci ha confermato che non siamo indagati, ma che siamo stati contattati come persone informate dei fatti. Siamo totalmente disponibili a cooperare con gli inquirenti e lo stiamo già facendo». Infatti, nè dirigenti, nè la stessa società risultano iscritti nel registro degli indagati. Mentre i finanzieri acquisivano la documentazione, i pm Fusco e Nocerino hanno cercato di ricostruire il «film» dei dieci giorni dal 9 al 19 dicembre con alcuni dipendenti dell'agenzia. Ai due pm interessa fare chiarezza sui rapporti intercorsi tra agenzia e società e verificare la qualità della documentazione inviata da Collecchio alla Standard & Poor's, perché di suppone che i conti inviati da Collecchio siano falsi. Sino al 9 dicembre Standard & Poor's non attribuiva rischi particolari ai bond del gruppo di Collecchio; il 9 dicembre ha tolto la società dal livello considerato appropriato per un investimento non speculativo, l'investment grade. Nei dieci giorni successivi le obbligazioni Parmalat sono state declassate da S&P di tredici livelli (da BBB- a D), sino al voto assegnato alle società insolventi, il default, deciso proprio il 19 dicembre, quando Bank of America annunciò l'inesistenza del conto Bonlat. Le prime avvisaglie relative alla contabilità Parmalat si erano avute da parte di S&P l'11 novembre, quando pose sotto osservazione il giudizio su Parmalat per un possibile declassamento (creditwatch negativo). Una decisione successiva alle considerazioni dei revisori di Deloitte sulla semestrale della società, in cui per la prima volta comparve pubblicamente il nome del fondo Epicurum.