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Primi via libera dalle banche al finanziamento di 150 milioni

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Un'operazione che dovrebbe chiudersi nei prossimi giorni. In attesa che il commissario straordinario Enrico Bondi definisca con gli advisor il piano di salvataggio, una ventina di banche sono state contattate per dare risorse e garantire la continuità all'attività ordinaria del gruppo alimentare. All'operazione, riferiscono fonti finanziarie, «sono arrivate le adesioni delle primarie banche», per un risultato sul quale lo stesso Bondi, commentando con i suoi collaboratori, ha espresso «vivo apprezzamento per la tempestività del ministro Antonio Marzano» che ha autorizzato l'operazione e «per il supporto ricevuto dalle banche». A rompere gli indugi, come sottolineato nella stessa nota di Parmalat, è stata la Bipielle, che ha «già deliberato di partecipare con una quota di 15 milioni di euro immediatamente disponibili» alla linea di credito. L'iniziativa è destinata «a coprire le necessità delle società del gruppo in Italia e all'estero per quanto attiene alla gestione corrente, in attesa della finalizzazione del piano definitivo di ristrutturazione economica e finanziaria del gruppo». Il via libera, anche se resta da definire l'entità dell'impegno, è stato espresso da Intesa. «Supportiamo il lavoro del dottor Bondi», hanno commentato dal gruppo milanese. Adesione di Capitalia, che aveva contribuito al supporto del commissario Bondi acquistando da Collecchio, il 7 gennaio scorso, l'1,5% di Mcc per 22 milioni di euro. Unicredit, secondo fonti finanziarie, non avrebbe ancora sciolto la riserva sulla proposta giunta per lettera, un tema che è stato affrontato oggi nel cda, come confermato da un consigliere al termine della riunione. Il Sanpaolo Imi potrebbe affrontare la questione solo nel cda del 13 febbraio. Adesione da Banca lombarda, che «parteciperà al pool di banche». Le quote, ha riferito un portavoce, «sono in corso di definizione, ma sicuramente non faremo mancare il nostro sostegno». Disponibilità, inoltre, sarebbe stata espressa da Popolare Verona, Popolari Unite e Popolare Emilia Romagna. Più defilata la posizione di Bnl e di Antonveneta.

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