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«HO INVESTITO TUTTI I MIEI RISPARMI IN QUELLE OBBLIGAZIONI»

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Disperata per il crac, una dializzata tenta il suicidio

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La donna è un po' il simbolo della disperazione di molti che hanno perso molti dei loro risparmi con il crac Parmalat. Lo è da quando, l'altro ieri mattina, a Casalpusterlengo, in una crisi di sconforto, si è puntata alla gola un paio di forbici, minacciando di uccidersi, proprio mentre sottoscriveva, nella sede della Cgil, la richiesta di risarcimento per aver investito tutti i risparmi nei bond della Parmalat. Nella palazzina popolare di Somaglia, in provincia di Lodi, al numero 12 di Via Aldo Moro, la donna è ancora scossa. Accanto a lei l'unico figlio, 12 anni, cerca di confortarla: «Non piangere mamma, se fai così piango anch'io». La donna lo accarezza e raccomanda: «Cercate di capirmi, non prendetemi in giro». Lina Bugaria ha 44 anni, è originaria di Mazara del Vallo, sposata con Giovanni Sanfedele, 50 anni, nativo di Oppido Mamertina. Entrambi invalidi al lavoro, da decenni sottoposti a dialisi. «Non so cosa mi ha preso, mi sono sentita crollare il mondo addosso quando ho capito che non sarà automatico riavere i risparmi di una vita». Le forbici le sono state sottratte in tempo dal marito e dal rappresentante della Federconsumatori di Casalpusterlengo, Francesco Castellotti, che stava completando, nei locali della sezione della Cgil, l'ennesima segnalazione sui bond Parmalat, da inviare alla Procura della Repubblica di Milano. Sono del tipo utilizzato dalle sarte con una lama di 12 centimetri e sono state acquisite dal maresciallo Sabino Forina, comandante la locale stazione dei carabinieri. L'episodio non avrà alcun seguito giudiziario, la la donna non si è procurata alcuna lesione. Lina racconta che, due anni fa, nella locale filiale del Sanpaolo Imi aveva investito tutto quello che possedeva con il marito nelle obbligazioni della Parmalat, «perché ci avevano detto che davano un buon interesse ed erano sicure. Ci siamo fidati e non ci siamo più preoccupati».

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