Berlusconi: «La squadra si può migliorare»

Dalle quali verrà scorporato il Commercio Estero con la promozione di Adolfo Urso. Antonio Marzano passa da via Veneto a piazza Nicosia, dove ha sede il ministero delle Politiche Comunitarie, il cui attuale titolare, Rocco Buttiglione, passa alla Funzione Pubblica. Tornerà all'Avvocatura generale dello Stato Luigi Mazzella. Diventerà ministro (al Sud) Gianfranco Miccichè, attuale vice di Tremonti. È questa l'ultima offerta fatta Silvio Berlusconi a Gianfranco Fini in una lunga telefonata avuta ieri. Fini non ha replicato, ha chiesto tempo. E ai suoi, a tarda sera, ha confessato: «Non ho ancora deciso». Anche se ha trascorso la mattinata con un vecchio amico, Roberto Tana (uno che conosce bene l'Industria), a studiare le competenze e l'organizzazione delle Attività produttive. Sembra sbloccarsi la situazione della verifica di governo anche se restano aperte le partite per i sottosegretari da nominare e anche i vertici di Sviluppo Italia e Ferrovie dello Stato. Ma certo da ieri s'è imboccata una strada nuova. Lo si capisce dal fatto che Berlusconi riappare in serata (in pubblico non si faceva vedere dal 20 dicembre) e si fa riprendere dalle telecamere a spasso in via dei Coronari, nel centro di Roma. In grande forma e dispensando ottimismo. La verifica insomma, salvo complicazioni, dovrebbe avviarsi verso la conclusione ma accadrà non prima di domani, il Forza Italia day. «Ma - racconta - il contatto con gli alleati è stato in questo periodo costante: anche oggi ha sentito telefonicamente Fini, nelle sue parole ho letto grande disponibilità ad affrontare i problemi e risolverli per il meglio». «E ciò - sottolinea il premier - vale per le prossime settimane e per il futuro». Gli domandano: ci saranno nuovi incarichi per Fini? «Vediamo - risponde il premier - la cosa più importante è che ci sono priorità che riguardano l'azione di governo che devono essere affrontate con l'impegno di ciascun partito». Lo stesso Fini nel pomeriggio non aveva escluso un'«ulteriore assunzione di responsabilità di governo», mettendo però in chiaro che «non era questo l'obiettivo di ciò che avevamo chiesto con la verifica». Perché anche oggi Fini ha ribadito che «la verifica non è la redistribuzione di posti, di poltrone, di assetti di potere; è la richiesta giusta e necessaria di un confronto con gli alleati della Cdl per definire le cose da fare nella seconda fase della legislatura». «Non è una verifica su chi fa cosa, ma sulle cose da fare», aveva detto. Si attende un documento che rilanci l'azione di governo e fissi le nuove priorità. Secondo Berlusconi «sarebbe più facile governare se gli italiani avessero dato la maggioranza assoluta a Fi che rappresenta il 60% della coalizione. Invece un partito che ha il 3,2% conta quasi come quello che ha il 60%». Infine, smentisce di aver fatto una dieta tibetana per dimagrire ma annuncia nuove leggi elettorali per le amministrative ed europee. L'Udc frena: «Tante cose prima delle leggi elettorali»