LA RICADUTA SULLE BANCHE
Silingardi e Gorreri gettano la spugna
Silingardi è indagato nell'inchiesta sul crac Parmalat con l'accusa di associazione a delinquere, bancarotta fraudolenta, falso in bilancio e false comunicazioni sociali. La stessa scelta è stata fatta in serata da Franco Gorreri, il presidente della Banca Monte Parma arrestato l'altro ieri. Silingardi e Gorreri sono entrambi ex manager della Parmalat e amici di lunga data di Calisto Tanzi. Ieri sono proseguiti gli interrogatori di Fausto Tonna e Gianfranco Bocchi, tornati per il secondo giorno consecutivo nel loro ufficio di Collecchio in compagnia dei militari della Guardia di finanza e dei revisori della PriceWaterHouse. Bank of America intanto ha smentito l'esistenza di un «tesoro» di Tanzi di sette miliardi di euro depositato su di un conto dell'istituto di credito americano. Tonna e Bocchi devono ricostruire l'intero bilancio della Parmalat, cercando di dividere il vero dal falso e di ricostruire i passaggi di denaro tra le società intragruppo nel tentativo di rintracciare eventuali poste attive da consegnare all'amministratore straordinario di Parmalat, Enrico Bondi. Un lavoro che continuerà anche oggi. Due rappresentati di PriceWaterHouse, Oliver Galea e Roberto Megna, stanno affiancando i magistrati di Parma proprio nel lavoro societario. I magistrati di Parma si sono poi incontrati con i loro colleghi di Milano, che si sono recati in Emilia anche per fare degli interrogatori.