Cattaneo all'Antitrust: «Spegnamo la Tv per un anno»
..».Oggi la Camera si pronuncerà invece sulla prima «querelle» che oppone maggioranza e opposizione sul riesame del ddl Gasparri, cioè se il riesame riguarderà l'intera legge, come chiedono Ulivo e Prc, o i soli sette articoli toccati dai rilievi del Quirinale, come invece chiede la Cdl. Intanto il presidente dell'Authority per le comunicazioni, Enzo Cheli, ha chiesto in Senato di modificare il decreto salva Rete4 e il ministro Gasparri risponde al presidente della Vigilanza Petruccioli sui poteri del direttore generale della Rai. Ieri i lavori delle commissioni Cultura e Trasporti della Camera, che dovevano esaminare gli emendamenti al ddl Gasparri, sono durati pochi minuti. Il tempo necessario ai presidenti Adornato e Romani, per accogliere la richiesta di Ulivo e Prc. La Cdl ha dunque evitato il braccio di ferro sulla procedura, ben sapendo che oggi l'Aula della Camera non potrà che sancire la decisione già presa venerdì dal centrodestra, visto che la Cdl in aula ha uno scarto di 100 voti. Il centrosinistra, oltretutto, contesta anche il fatto che i sette articoli identificati dal centrodestra esauriscano davvero i rilievi di Ciampi: è infatti rimasto fuori il comma che riguarda le telepromozioni. Oggi alle 12 inizierà dunque il dibattito in aula che si concluderà alle 13,30 con il voto sulla proposta della maggioranza e su quella dell'opposizione, che includerà anche gli articoli oggetto delle riserve espresse da Giuseppe Tesauro e Enzo Cheli. Enzo Cheli ieri ha fatto sentire la sua voce anche in Senato dove si sta esaminando il «decreto salvareti», provvedimento che egli ha chiesto venga cambiato, precisando meglio le norme contenute, visto che sarà la sua Authority a doverle applicare. Cheli ha osservato che il decreto gli affida il compito di verificare ma non stabilisce i criteri esatti in base al quale condurre la verifica. Per ora la maggioranza ha fatto un'apertura, con il presidente della commissione Trasporti del Senato, Luigi Grillo (FI), solo sul primo punto: sarà stabilito che deve essere coperto il 50% del territorio. E che ci sia un caos normativo lo ha sottolineato anche il presidente della Rai, Flavio Cattaneo, caos che riguarda proprio il digitale: «Da una parte la legge 66 del 2001 - ha detto Cattaneo - ci obbliga ad acquistare le frequenze entro aprile 2004, dall'altra l'Antitrust ci dice che non dobbiamo acquistarle». Cattaneo ha annunciato che presenterà delle contro-deduzioni all'Antitrust. «Noi potremmo utilizzare le frequenze che abbiamo - ha aggiunto il dg Rai- ma dovremmo spegnere Raiuno, Raidue e Raitre per un annetto, che magari non sarebbe male, senza Tv. Comunque presenteremo le nostre controdeduzioni». Inoltre a chi gli chiedeva se era «d'accordo con la presidente», «Sì - risponde - ci sono le leggi, un quadro di riferimento legislativo, una situazione della Rai che qualche problema ce l'ha», ha detto Cattaneo. Perplessità sui rilievi dell'Antitrust ha avanzato anche Mediaset. Gina Nieri, consigliere di amministrazione Mediaset si è soffermata soprattutto sulla questione frequenze. Infine la polemica Petruccioli-Gasparri. Claudio Petruccioili auspica che del ddl Gasparri si ridiscuta anche del ruolo del direttore generale Rai, che diverrebbe un monarca. Il ministro delle Comunicazioni replica che «c'e un grande equilibrio, anche perchè i poteri sono quelli che ci sono attualmente», previsti da almeno dieci anni. Giu.Cer.