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Ora tocca ai banchieri Arrestato Franco Gorreri

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Il banchiere si era autosospeso dall'incarico qualche giorno fa. L'uomo è stato arrestato nella sua abitazione di Parma al suo ritorno da Collecchio, dove lavora come dirigente della Parmalat. Gorreri è accusato di associazione per delinquere, bancarotta fraudolenta e false comunicazioni sociali in concorso con altri indagati. Le accuse nei suoi confronti riguardano in particolare la sua attività come ex membro del Cda Parmalat e non come presidente dell'istituto di credito. A Gorreri vengono contestate false fatture per oltre 400 milioni di euro. Si tratterebbe soprattutto di attività in favore delle società turistiche di Tanzi. Ieri ci sono volute quasi dieci ore per fare un po' di luce su quella che appare ormai gli inquirenti una vera e propria contabilità parallela di quella che era la Parmalat di Calisto Tanzi. Ieri uno dei contabili, Gianfranco Bocchi, e l'ex direttore finanziario Fausto Tonna - che si sono recati scortati in azienda a Collecchio - hanno estratto carte e file di cui gli inquirenti erano a conoscenza, ma di cui non si sapeva il contenuto. Hanno spiegato le modifiche apportate, reso noto numeri ed operazioni di cui fino ad oggi non si inquadrava bene ed appieno il significato. «Sono queste le chiavi di lettura che volevamo» si dice in Tribunale al termine dell'incontro. E si parla delle modifiche, degli occultamenti di fondi, di un tesoro che tutti cercano, ma che non sembra apparirà. Ora, spiegano gli inquirenti, si può cominciare a predisporre forse un azione di recupero del denaro anche se, in verità, non si nutrono grandi speranze. Infatti, si apprende da un fonte vicina al commissario straordinario Enrico Bondi, la giornata sembra dimostrare una cosa sopra ogni altra: il gruppo aveva perdite industriali vere e non finanziarie come in molti casi si sperava. Intanto, fuori dal cancello la gente commentava il «ritorno» di Tonna in Parmalat. «Se ce lo date in mano per cinque minuti gli facciamo dei bei massaggini» hanno commentato due donne fuori dai cancelli della palazzina di Collecchio. «A quelli lì ci devono tagliare le mani» ha urlato un altro anziano nei paraggi, mentre Sara B., che si definisce dipendente Parmalat, ha affermato che «Tonna è un truffatore e io gli auguro proprio quello che ha augurato lui ai giornalisti». Un'altra donna, Anna Paola, dice che «Tonna non si faceva mai vedere in paese, ma la moglie sì, eccome. Andava in giro per Collecchio con vestiti firmatissimi, stivali e minigonne».

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