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«Convochiamo Spaventa, deve spiegare» Volontè: «Basta, non può essere una questione personale tra ministro e governatore»

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Davvero non se ne può più. Non si può ridurre tutta vicenda a una questione personale tra due, per quanto autorevoli, vertici istituzionali». Sbotta Luca Volontè, capogruppo dell'Udc alla Camera. Parla a raffica, se la prende con l'ennesimo duello governatore-ministro e passa all'attacco. «È ora di cercare i veri responsabili di questa situazione», dice. A chi si riferisce? «Voglio partire da quello che ha detto Tremonti alle commissioni di Camera e Senato che indagano sul caso. Ha fatto accuse precise». A Bankitalia... «Ha detto chiaro e tondo che la Consob fino a tutto il primo semestre 2003 non ha fatto nulla su Parmalat. Nulla di nulla». E allora? «Allora? E le sembra normale? È gravissimo. Fino a quando c'è stato Luigi Spaventa come presidente, la Consob non ha mosso un dito su Parmalat. Poi, il 27 giugno è andato via ed è arrivato Lamberto Cardia e sono scattate le denunce. Ecco, vorrei sapere come è stato possibile». E secondo lei? Come è stato possibile? Ce l'ha un'idea? «Certo che ce l'ho. Ma voglio capire, voglio saperla da Spaventa». Glielo dovrebbe chiedere, no? «È quello che intendo fare. Chiederò che le commissioni parlamentari possano ascoltare anche l'ex presidente della Consob. È un punto fondamentale, questo». Fondamentale? «Appare chiaro, almeno ai magistrati che stanno indagando sul crac, che la truffa di Tanzi andava avanti da almeno dieci anni. Ecco, vorrei sapere che cosa abbia fatto la commissione che controlla la borsa in tutti questi anni. Sa, questa vicenda è ancora troppo densa di misteri». Misteri? «Uno gliel'ho citato e riguarda la Consob. Un'altro è relativo alla commissione Galgano. È stata istituita nel 2002, ha lavorato un anno e mezzo e ha consegnato una serie di soluzioni per la trasparenza del sistema con delle incompatibilità ben precise. Da sei mesi la commissione ha consegnato un documento che è stato messo in un cassetto. Ecco, vorremmo sapere perché». E da chi? «Dal ministro dell'Economia». Ritiene che quel documento sia determinante? «È stato Tremonti che a dire che bisogna rafforzare le indicazioni di quella commissione. Intanto, vorremmo sapere perché non sono state attuate quelle che già sono state suggerite l'anno scorso». Ma con il ministro siete d'accordo sul varo dell'Authority per il risparmio? «Guardi, ora c'è l'indagine del Parlamento. Facciamola fino in fondo e dopo vedremo. Su un punto dobbiamo essere tutti chiari». E cioè? «Siamo dalla parte dei risparmiatori. Il nostro obiettivo è tutelare loro, evitare che si ripetano i casi che abbiamo visto negli ultimi anni» Resterà ancora capogruppo o è pronta la staffetta con il sottosegretario Baccini? «Ho lavorato molto intensamente in questi anni, anche se queste voci spesso ritornano. Quello che conta è che sono stato riconfermato con due terzi dei voti del gruppo. Per il resto, come sempre, deciderà il partito». F. D. O.

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