La rabbia dei risparmiatori romani «Abbiamo perso più di 3 milioni di euro»
All'indomani del crack Parmalat, le associazioni dei consumatori chiedono alle istituzioni di potenziare gli organi preposti alla supervisione e al controllo del risparmio. Ieri mattina a Roma si sono dati appuntamento i rappresentanti di alcune di queste associazioni, nell'ambito della prima assemblea regionale del Lazio dei risparmiatori della vicenda Parmalat (solo a Roma si sono volatilizzati 3 milioni di euro). Nel corso dell'incontro sono state raccolte le firme per una petizione che verrà consegnata al presidente della Repubblica. Nel documento si chiede, tra le altre cose, di adottare «misure concrete di risarcimento per i risparmiatori truffati» e «l'istituzione di apposito fondo a garanzia dei risparmiatori, utilizzando anche le sanzioni comminate dall'Antitrust e quelle che dovrà comminare la Consob». I vertici delle associazioni dei consumatori consigliano ai risparmiatori Parmalat di compiere tre passi: presentare un esposto-denuncia alla procura di Milano, scrivere una lettera all'ufficio reclami della propria banca in cui si contesta la carenza di informazione e recarsi presso le sedi delle associazioni per l'istanza di ammissione al passivo da presentare al Tribunale fallimentare di Parma. «E' preoccupante quello che sta accadendo in questo settore - ha detto Paolo Landi, segretario generale dell'Adiconsum - Il risparmio delle famiglie non viene assolutamente tutelato e difeso. Prima c'è stato il caso dell'Argentina, poi la Cirio e ora la Parmalat. In tutte le situazioni sono mancati i controlli. Forse è solo la punta dell'iceberg. C'è stato un danno per i risparmiatori diretti e per il Paese nel suo insieme. Ora è necessario stabilire connessioni e responsabilità degli organi di controllo. C'è bisogno di un'autorità sul risparmio a livello europeo». All'assemblea romana di ieri mattina hanno preso parte, oltre a Paolo Landi, anche Giovanbattista Gassi, segretario regionale del Lazio dell'Adiconsum, Barbara D'Agostino, vice presidente della Federazione regionale della Confconsumatori, e Pino Bendandi, presidente regionale Lazio della Lega consumatori. «Esiste un problema di controllori e controllati - conclude Landi - Chiediamo forme di risarcimento che devono essere anche a carico delle istituzioni. In questi casi sono mancati i controlli. Importante è l'istanza da presentare al Tribunale di Parma tramite le associazioni per sostenere a quanto ammonta il proprio credito nei confronti dell'azienda».