L'Abruzzo rimane un'isola felice
Semmai qualche apprensione viene suscitata «dall'accertata presenza di capitali di incerta origine nel circondario di Pescara», «dalla presenza di alcuni operatori economici ritenuti capaci di introdurre capitali sporchi nella Marsica» e dalla presenza della malavita straniera, soprattutto albanese, a cui va ascritta «la più vivace attività criminale della regione», con il coinvolgimento nell'immigrazione clandestina e nel traffico di minori, uno dei quali è stato scoperto a Pescara. È quanto emerge dalla relazione del procuratore generale della Repubblica, Bruno Paolo Amicarelli, sull'amministrazione della giustizia in Abruzzo. Ma c'è un dato che suscita preoccupazione: aumentano i delitti consumati tra le pareti domestiche e quelli legati allo sfruttamento della prostituzione. Diminuisce invece leggermente il numero di rapine, furti, episodi di estorsione, usura e spaccio di droga, alimentati anche dalla malavita straniera. Gli omicidi volontari sono passati dai 7 del 2002 ai 12 del 2003.