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Ma prima, secondo il ministro dell'Economia , è necessario «arrivare ad una larga intesa politica»

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A quanto si apprende, nel titolo 1, si disciplinano le finalità, le funzioni e i poteri dell'autorità per la tutela del risparmio, di cui ha parlato lo stesso Tremonti in Senato. L'autorità, come emerge dalla bozza, «esercita i propri poteri per assicurare la tutela di risparmiatori ed investitori, la fiducia del mercato, la trasparenza e la correttezza dei comportamenti dei soggetti vigilati, l'assenza di conflitti d'interesse, l'osservanza delle disposizioni regolanti le materie di competenza, la stabilità e la sana e prudente gestione dei soggetti vigilati, a parte l'attribuzione esclusiva alla Banca d'italia della finalità della stabilità dei soggetti sottoposti alla vigilanza della stessa». L'autorità «continua ad esercitare i poteri della Consob, dell'Isvap e della Covip». Il testo dovrebbe comprendere anche la disciplina europea contro gli abusi di mercato. Ma prima di varare il disegno di legge sull'Autority per il rispamio bisogna lavorare per ottenere una larga, larghissima, intesa con l'opposizione. Così avrebbe esordito il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, prima di passare alla lettura, nel corso del consiglio dei ministri, dell'informativa sulla tutela del risparmio. All'indomani dell'audizione presso le commissioni di Camera e Senato che ha dato il via all'indagine parlamentare sui crac Cirio e Parmalat, sui rapporti tra banche e imprese e la tutela del risparmio, Tremonti ha sottolineato che il riordino delle autorità di controllo sul risparmio dovrà essere fatto partendo dalle indicazioni che emergeranno dalle Camere. Ogni ipotesi, quindi, ha affermato, «dovrà essere adottata tenendo conto del Parlamento». Una indicazione, quella del ministro dell'Economia, che sarebbe stata accolta positivamente da tutti i ministri, anche se Udc e An avrebbero sottolineato la necessità di dare, comunque, un segnale forte ai risparmiatori recependo subito la direttiva Ue sul market abuse e rafforzando i poteri della Consob. Sintonia invece sulla necessità di rimandare il resto alla conclusione dell'indagine parlamentare. In ogni caso, il ministro dell'Economia, avrebbe anche invitato i colleghi a mantenere alto il livello del confronto politico. E ribadito, come aveva già fatto ieri nell'audizione in Parlamento, che il problema della tutela del risparmio «non è questione di persone, ma di regole». Non a caso, nel corso della riunione del consiglio, il nome di Fazio, dopo l'affondo di ieri, non sarebbe stato mai pronunciato. Anche se, non ha mancato di ricordare Tremonti, la Banca d'Italia avrebbe dovuto segnalare che su Cirio e Parmalat qualcosa di anomalo stava avvenendo. E, al contrario, per dimostrare che il ministero dlel'Economia vigilava, Tremonti non ha mancato di consegnare anche al premier, Silvio Berlusconi, e a tutti i ministri il carteggio con il Governatore e i verbali del Cicr sui corporate bond. A questo punto, dunque, se la linea di Tremonti di cercare una larga intesa bipartisan e attendere i risultati dell'indagine parlamentare, sarà fatta propria da tutto il governo non è da escludere che il ddl di riforma delle Authority sul risparmio venga varato nelle prossime settimane, dopo l'acquisizione da parte delle commissioni d'indagine di significativi elementi di conoscenza sulla materia.

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