«Carriere separate per giudici e pm»
Obiettivo del nuovo sciopero, così come dei precedenti, «le inadempienze del Parlamento sul terreno della giustizia», spiega il presidente dell'Unione delle Camere penali Ettore Randazzo. «Vogliamo l'attuazione del giusto processo che può essere assicurata solo con la separazione delle carriere in magistratura e non con soluzioni ambigue e improprie, come quelle individuate dalla riforma dell'ordinamento giudiziario. Inoltre - sottolinea Randazzo - chiediamo la revisione del codice di procedura penale alla luce dei nuovi principi». La protesta guarda anche all'Europa: «C'è il rischio che dalla normativa europea provenga un'ulteriore aggressione al nostro patrimonio dei diritti costituzionali». Una preoccupazione legata al mandato di arresto europeo, ma non solo: «Anche la Costituzione europea - denuncia il leader dell'Ucpi - è improntata alle esigenze dell'ordine pubblico e al potenziamento dei poteri piuttosto che all'esaltazione dei diritti». Una battaglia a tutto campo dunque quella dei penalisti, che sta superando i confini nazionali. «Nei giorni scorsi siamo andati a Strasburgo a portare la nostra protesta che qui continua ad essere inascoltata - ricorda Randazzo - e dai nostri interlocutori (il direttore dell'ufficio del commissario per i diritti dell'uomo del Consiglio d'Europa Christos Giakomopoulos, il presidente della commissione giustizia dell'Europarlamento Jorge Salvador Hernandez Mollar e il commissario Ue Antonio Vitorino) abbiamo ricevuto grande attenzione. Ora ci aspettiamo un intervento sulla giustizia italiana».