Prodi: sulla mia candidatura ho già deciso
Perché sulla candidatura io ho già deciso». Il presidente della Commissione europea Romano Prodi, ha risposto così ieri, a margine del convegno sull'Europa in corso a Genova, a chi gli chiedeva se avesse deciso qualcosa sulla sua candidatura. «Quando sarà il momento di fare l'annuncio, lo farò», ha proseguito Prodi. Il presidente della Commissione europea ha anche sottolineato che se il Ppe diventerà il primo partito europeo sarà il Ppe a fare il nome del presidente. «Ma questo è in contraddizione con il discorso che ho fatto più volte, che il presidente della Commissione non può esprimere opinioni politiche», ha proseguito Prodi, che quindi ha concluso: «Nessuno fino ad ora ha mai detto se sarà candidato o no. Io faccio il presidente della Commissione a tempo pieno, quando sarà l'ora sarò io a decidere quello che devo fare. Questi sono i modi seri di fare politica». Una eventuale discesa in campo di Prodi per le ormai vicine elezioni europee peraltro al momento non sembrerebbe trovare un ambiente molto sereno fra coloro che lo dovrebbero sostenere. Se quasi tutti nel centrosinistra e dintorni infatti sostengono che l'idea di un Ulivo europeo in visione del quale costruire un più largo e aperto Ulivo italiano, lanciata appunto da Prodi, è buonissima, tuttavia molti degli entusiasti litigano. Ieri a Roma si è svolto un vertice dei leader dei partiti del cosiddetto triciclo, Fassino, Rutelli, Boselli e Luciana Sbarbati, con i colleghi degli altri due partiti aggregabili» al listone unitario: Alfonso Pecoraro Scanio (Verdi) e Marco Rizzo (Pdci). Il risultato è stato che i due leader riottosi sono rimasti riottosi. E si pone ora anche il problema della possibilità di utilizzare il simbolo dell'Ulivo che, a questo punto, viene meno. Secondo gli accordi presi alla nascita dell'alleanza si stabilì infatti che il simbolo appartiene a tutti partiti fondatori e quindi non può essere adottato solo dai quattro della lista unitaria.