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«Ulivo, basta con certi innamoramenti»

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L'ex ministro Pecoraro Scanio: «Il decreto Parmalat? Io lo bloccai, siamo con gli agricoltori»

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Alfonso Pecoraro Scanio interviene nella polemica sollevata dal ministro Alemanno: «L'Ulivo ha coperto di regali Tanzi e soci». Lui, leader dei Verdi, è stato l'ultimo ulivista a guidare il dicastero di via XX settembre, dopo De Castro e prima di Alemanno. Quel decreto che dava 70 miliardi a Tanzi fu un regalo? «Appena arrivato al ministero bloccai tutto. Nominai una commissione presieduta da un magistrato di Cassazione per la revoca del bando. Ma fu inutile. La somma era già stata aggiudicata e, testo alla mano, Tanzi avrebbe fatto un ricorso e lo avrebbe vinto». Perché contrastò quel decreto? «Noi, come Verdi, eravamo con gli agricoltori, con la base. Non con i big. E le cooperative protestavano, eccome. Se si voleva rafforzare la filiera, bisognava partire dal basso. Ora, anche De Castro mi pare lo ammetta». L'Ulivo è stato troppo amico di Tanzi? «Questo non lo so. Personalmente non l'ho mai conosciuto». Come? Ne è sicuro? «Sicurissimo. Ricorda? Dicevo: "Faccio il ministro degli agricoltori, non degli industriali". Posso però dire che questa storia insegna una cosa». Quale, onorevole? «Che il vero problema è stato l'innamoramento dell'iperliberismo sfrenato. Come ha scritto un noto sociologo, è crollato il mito del profitto a ogni costo. E anche, spero, quell'inneggiare a chi faceva i soldi in modo facile. Quasi che farli con fatica fosse un difetto, un fallimento. Ci sono stati anni in cui chi aveva mille e faceva diecimila era bravo, nessuno stava a guardare come crescevano i miliardi». La sinistra ha rincorso questi miti? «Che lo faccia la destra, lo trovo normale. Ma la sinistra... Insomma, non dimentichiamoci che stiamo con quelli che lottano tutti i giorni». Tanzi ha fatto affari d'oro con il centrosinistra. Rutelli vendette la Centrale del latte di Roma che finì a Cragnotti e a lui. Forse si è esagerato? «I Verdi sono stati sempre contro le privatizzazioni selvagge, a cominciare da quelle dei servizi pubblici». Ma Rutelli era verde allora. «E la Centrale del latte non è un servizio pubblico. Ma personalmente non conosco la vicenda, non me la sento di esprimermi». Prodi, presidente dell'Iri, gli vendette la Cirio: Tanzi era al 20% della cordata Fisvi nel '93... «Guardi, quelli che hanno avuto i regali più belli sono stati per Fiat e Mediaset. È una delle accuse che ci fanno i girotondini. Cirio e Parmalat: due aziende dell'agroalimentare. È un settore nel quale è facile fare truffe? «È un comparto in espansione e quindi è più facile realizzare speculazioni». Come è potuto accadere? «Carenze di controllo e complicità di qualche banca». E sull'Authority del risparmio? «Innanzitutto penso ai piccoli risparmiatori. Presenteremo un progetto di legge per i risarcimenti. La restituzione del denaro per tutti coloro che hanno investito da 2-300mila euro in giù».

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