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«In Borsa per dieci anni hanno dormito tutti» Pesante accusa di Armani (An), Il ministro Gasparri lancia «il partito trasversale dei risparmiatori»

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Con i poteri attuali poteva intervenire, mentre è stata totalmente assente: dormivano tutti». Non usa mezzi termini Pietro Armani, responsabile economico di Alleanza nazionale. Nel corso di un convengo organmizzato ieri pomeriggio per «La Politica della Destra», la rivista vicina al ministro delle Comunicazioni Maurizio Gaspaarri, Armani è partito lancia in resta: «Negli ultimi dieci anni si sono alternati alla commissione ben tre presidenti: Padoa Scioppa, Spaventa e Cardia. Quest'ultimo per giunta era nel Cda Consob nell'era Spaventa mi sembra assai curioso che nessuno abbia fatto nessun intervento. Alemno sino a luglio, quando è andato via Spaventa. In quel momento è cambiato qualcosa e sono scattati i rilievi. Ma io mi chiedo prima? Che cosa facevano? Ci fu una lettera di denuncia di Assogestioni il 6 marzo di quest'anno, un articolo del Waal Street Journale: si chiedevano chiarimenti che non sono mai arrivati». Ma Armani ha tocato anche un altro punto: il possitibile trasferimento dalla Banca d'Italia all'Antitrust di alcune competenze relative alle concentrazioni bancaria. «Voglio ricordare che su questo tema, dall'applicazione della legge 287/90 a oggi sono 700 le istruttorie affrontate da Bankitlia - ha sottolineato Armani -. È obbligatorio richiedere un parere all'Antitrust, non vincolate. Lo vogliamo rendere vincolante? Facciamolo. Ma non dimentichiamoci che in nessun caso, fino ad oggi, è stata presa da via Nazionale una decisione senza l'accordo dell'autorità. L'intesta è stata costante». Nel corso della manifestazione il ministro ha proposto di dare luogo «a un grande partito trasversale dei risparmiatori». E ha puntato il dito sulla «eccessiva commistione tra ruoli che spesso si è creata». L'esempio è quello di Giuliano Amato: «È stato prima presidente del Consiglio, poi ha guidato l'Antitrust e poi è tornato al governo». Il presidente della commissione Attività Produttive, Bruno Tabacci (Udc), ha acceso, tra l'altro, sul calcio: «È una polveriera che nasconde molto nero. Non esiste solo il Parma Calcio, ha detto Tabacci, perchè il buco interessa altre squadre della serie A. Bisogna spiegare ai tifosi - ha detto - che è un gioco che ci porta al disastro. Sono stati quantificati stipendi e investimenti sulla base di introiti tv spropositati. Questi signori vogliono tornare sulla Terra?», ha commentato. «La connessione banche-latte-calcio - ha concluso - non ci lascia per niente tranquilli». Il direttore de «La Politica della destra», Tommaso Foti (che è anche il presidente della commissione per la anagrafe tributaria) ha detto: «Talvolta gli italiani sono pelati dai Bod Cirio, un'altra volta sono scremati da quelli Parmalat, è giunto il momento in cui ci si schiera dalla parte dei risparmiatori anzichè da quella dei speculatori». Per Foti è necessario che «gli organi di vigilanza non sia tali solo sulla carta: è inconcepible che un ex telefonista ex telefonista sieda in sedici consigli di amministrazione e nessuno dice nulla» F. D. O.

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