Capitalia, scambi record Si attende il Cda del 15

Una bella boccata d'ossigeno dopo il tonfo di due giorni fa (-7,5%). L'istituto romano è stato al centro degli scambi in Piazza Affari e alla fine della seduta il volume dei titolo passati di mano è da record: 222 milioni di pezzi, pari a circa il 10% del capitale. Le implicazioni del caso Parmalat sulla banca presieduta da Cesare Geronzi continuano a tenere banco tra gli operatori e gli analisti, anche in attesa di ulteriori sviluppi sul crac Tanzi. Giovedì prossimo si terrà il consiglio d'amministrazione di Capitalia, già fissato da tempo, che con ogni probabilità affronterà anche il nodo dell'esposizione del gruppo capitolino nei confronti dell'azienda di Collecchio: 383 milioni di euro circa con Parmalat finanziaria e altri 90 per Parmatour (per un totale di 483). Un valore che il vertice della banca, e in particolare l'amministratore delegato, Matteo Arpe, ha detto che non è in grado di impensierire la banca e compromettere i target di bilancio già fissati. Gli accantonamenti, prudenziali, sono sufficienti a far fronte alla situazione, hanno spiegato nei giorni scorsi da Via Minghetti. Nell'ultimo board capitolino, riunitosi il 18 dicembre, disse l'Ad, «noi abbiamo fatto il preconsuntivo 2003 che chiude meglio delle attese per la redditività, dopo aver ipotizzato accantonamenti ulteriori per oltre 130 milioni di euro, per ora generici, che mi auguro siano molto prudenziali». La precisazione di Arpe è avvenuta a poche ore dall'annuncio della Bank of America con cui si dichiarava nei fatti l'assenza di 4 miliardi di euro di liquidità e il dissesto dei conti della Parmalat. La situazione nelle ultime settimane è tuttavia notevolmente peggiorata e il buco è cresciuto. L'esistenza di altre partite inesigibili via via acclarate dal commissario Enrico Bondi potrebbe rendere necessario da parte di Capitalia rivedere le coperture già adottate per far fronte al default del gruppo emiliano. Intanto la banca olandese Abn Amro, primo azionista dell'istituto di Geronzi con il 9% ha detto che subirà solo perdite «limitate» dalla vicenda Parmalat: non più di 70 milioni di euro.