DOPO IL RINVIO DEL CAPO DELLO STATO

Paolo Romani (FI), presidente della commissione Trasporti, che ieri ha ripreso - in seduta congiunta con la commissione Cultura - il lavoro sul provvedimento con una serie di audizioni informali, ha spiegato: «Dobbiamo risolvere in sede di ufficio di presidenza - ha detto Romani - il percorso del provvedimento, cioè stabilire se approfondire solo le parti toccate dal Capo dello Stato oppure esaminare la legge nel suo complesso». Il regolamento, infatti, ha spiegato ancora Romani, «stabilisce che si può "ridurre" la discussione della legge solo sui punti segnalati da Ciampi», che coinvolgono otto articoli del ddl e si basano, ha ricordato il presidente della Trasporti, su quattro punti essenziali, «il Sic, tempi e modi per l'introduzione del digitale e il riferimento al decreto 198, già dichiarato incostituzionale dalla Consulta». I tempi di approvazione delle legge - calendarizzata in aula a Montecitorio per il 26 gennaio - si giocano anche con l'incrocio con il decreto legge salva-reti, varato dal consiglio dei ministri il 23 dicembre e assegnato al Senato: «Il decreto - ha ricordato Romani - dovrà arrivare alla Camera entro il 28 febbraio. Se saremo obbligati a trasformarlo in legge, avremo più tempo per lavorare al ddl; se invece il decreto dovesse decadere, sarà obbligatorio approvare la legge entro la fine di febbraio». «Ritengo che l'iter debba essere ragionevolmente veloce - ha sottolineato - perché è tempo che la legge di sistema venga fatta. Personalmente ritengo che l'esame della legge debba riguardare solo le parti che sono state oggetto dei rilievi del Capo dello Stato». Sul messaggio di Ciampi, il presidente della Trasporti è convinto che «salvaguardi l'impianto complessivo della legge», coinvolgendone punti «importanti ma comunque circoscritti». Dopo l'esame in commissione, che comincerà nel merito la prossima settimana, il ddl Gasparri approderà in Aula il 26 gennaio: «Anche se i tempi dipenderanno dalla conferenza dei capigruppo - ha detto Romani - ritengo che siamo nelle condizioni per approvare la legge entro la prima settimana di febbraio».