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Nel Cda del 9 dicembre forti contrasti fra Tanzi e azionisti indipendenti

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In quella stessa sera, ed è l'unica delibera resa nota con il comunicato diffuso al termine del consiglio, Enrico Bondi aveva ricevuto l'incarico di super consulente «per l'approntamento di un eventuale piano di ristrutturazione industriale e finanziaria del gruppo». Il clima non dev'essere stato del tutto sereno se, secondo quanto testimonia il verbale della riunione, ci fu «una serrata discussione». Per i consiglieri la situazione illustrata dal presidente Calisto Tanzi «è inaspettata», quasi come se fino a quel momento, il giorno dopo il mancato rimborso dell'obbligazione da 150 milioni di euro in scadenza l'8 dicembre, nessuno avesse avuto sentore della crisi che da lì a pochi giorni si sarebbe fatta evidente. I consiglieri indipendenti presenti - Paolo Sciumè ed Enrico Barachini - fanno sentire la loro voce: la situazione finanziaria, viene riportato nel verbale, è «contraddittoria con quanto comunicato finora e con la trimestrale approvata il 14 novembre» e propongono di nominare un revisore indipendente rispetto a Deloitte&Touche e Grant Thornton. Bisogna «affidare - chiede l'avvocato Sciumè - a un consulente contabile, indipendente rispetto a quelli che hanno fino ad oggi operato, la verifica, sul piano finanziario e l'esistenza della liquidità, della situazione contabile, delle procedure interne per monitorare i rischi finanziari, delle deleghe e dei poteri attribuiti nelle società controllate». E il CdA, al termine della riunione approvò la proposta. La decisione, presa il 9 dicembre, si è poi concretizzata con il mandato, conferito dopo il CdA del 15 dicembre, alla PriceWaterhouse Coopers «per un esame delle attività e passività finanziarie - come annunciato - ivi compresi gli impegni e i contratti derivati, del gruppo Parmalat e in particolare delle società finanziarie con priorità per le posizioni Epicurum e Bonlat». Nella stessa riunione Bondi, nominato presidente e amministratore delegato contestualmente alle dimissioni di Tanzi, aveva ricevuto l'incarico di conferire mandato a Lazard e Mediobanca per assistere il gruppo nell'esame della situazione economica, finanziaria e patrimoniale.

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