Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

di LUIGI FRASCA FORZA Italia si schiera per l'election day.

default_image

  • a
  • a
  • a

Ma nel centrosinistra, a botta calda, arrivano reazioni tutte negative condite di accuse al premier di voler evitare con sotterfugi una sconfitta elettorale. Nella Cdl, tuttavia, anche la Lega non è favorevole. Dopo un un incontro con Pisanu, Berlusconi l'altro ieri ha insistito per l'abbinamento, convinto che questa soluzione consentirebbe una riduzione della spesa e il ridimensionamento del fenomeno dell'astensionismo. Quanto al «no» della Lega, appare dovuto più a considerazioni specifiche di un partito che ha interessi fortemente localizzati. Il coordinatore della Lega e vicepresidente del Senato Roberto Calderoli ha detto che, per quanto riguarda programmi e candidati, le europee c'entrano con le amministrative «come i cavoli a merenda». Però «per evitare il disagio ai cittadini che dovrebbero andare a votare tre domeniche di seguito l'ipotesi più logica - ha proposto Calderoli - sarebbe quella di far votare il primo turno delle amministrative e quindi di far coincidere le europee con la domenica del ballottaggio» con «poca spesa e molta resa». L'argomento in parte si interseca con quello della eventuale modifica delle norme sulla cosiddetta «par condicio» nella propaganda elettorale. Il testo di modifica messo a punto dal senatore azzurro Lucio Malan, prevederebbe una battaglia elettorale a colpi soprattutto di spot e manifesti. Questo allarma il centrosinistra, che teme sia correzioni della normativa che impone pari condizioni nella sfida elettorale, sia all'ipotesi di election day. All'Ulivo infatti pensano che il premier starebbe orchestrando, come accusa il Verde Paolo Cento, un tentativo di cambiare le regole alla vigilia del voto. Questo perché, affermano a sinistra, il Cavaliere tenterebbe così di evitare una sconfitta elettorale. Anche il sindaco di Roma Walter Veltroni è allarmato, e si dice «inorridito» dalla prospettiva di una campagna a colpi di «manifesto selvaggio». Giù le mani dalla par condicio e niente imbrogli, ha esclamato Clemente Mastella (Ap-Udeur) contro qualsiasi ipotesi di «accordo tra Fi e Ds per abbinare amministrative e europee in cambio dell'abolizione delle preferenze». Di fronte a quello che il comunista italiano Marco Rizzo ha definito «allarme democratico», Forza Italia, con Osvaldo Napoli ha opposto un ragionamento di «buon senso»: «Sarebbe uno sperpero oltre che contrario agli interessi degli elettori andare a votare nell'arco di 45 giorni tre volte: per le europee e per i due turni delle amministrative».

Dai blog