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Bologna, via allo scontro: Cofferati in tv, Guazzaloca dai poveri

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Sergio Cofferati è lanciato alla riconquista di quella che fu la «più rossa» delle città italiane e che che fu strappata a decenni di ininterrotto governo prima comunista e poi diessino dall'azione di Guazzaloca, titolare di un negozio di macellaio tanto conosciuto in città quanto ignoto alla politica nazionale. Ora nella città che ha visto fra l'altro, in questi anni, l'assassinio del giuslavorista Biagi, l'ex leader sindacale Cofferati brandisce la bandiera dello stato sociale, della lotta contro il traffico, della cultura e della partecipazione. Il mix elettorale è stato spiegato così da Cofferati: «L'economia perché Bologna è città che può e deve crescere con un forte tasso di innovazione come capitava un tempo e deve tornare per questa via ad essere una città importante anche in Europa. Il welfare perché c'è bisogno di politiche di protezione per tanti cittadini, dagli anziani ai bambini, con posti negli asili nido, alle giovani coppie che fanno fatica a trovare una collocazione in città perché Bologna è cara con affitti alti». E ancora, dice l'ex segretario generale della Cgil, l'urbanistica «perché l'assetto di Bologna va difeso e rilanciato. Cofferati in una intervista televisiva, ha invitato ad evitare la personalizzazione nel guardare alla competizione elettorale per Bologna, ma ha espresso un giudizio negativo dell'operato della giunta Guazzaloca. «Molti cittadini - ha detto - hanno visto peggiorare le condizioni nelle quali vivono. A partire dal traffico: Bologna è una città con un inquinamento altissimo nella quale una parte non piccola dei residenti incontra crescenti difficoltà dovute alla mancanza di politiche sociali. Non ci sono asili nido sufficienti, gli anziani non sono adeguatamente protetti. È l'effetto di politiche sbagliate o di atti non compiuti da questa amministrazione». Mentre Cofferati usava l'arma dei media, Guazzaloca partecipava al tradizionale pranzo dell'Epifania offerto dal gestore di un noto ristorante-pizzeria situato alla periferia della città. Circa 150 persone hanno partecipato all'iniziativa, rivolta a 100 persone assistite dall'Opera di Padre Marella, 30 immigrati e una ventina tra senza casa e nomadi. Sono stati offerti loro tortellini al ragù, pollo e vitello con contorno, macedonia, dolce e caffè. Per tutti, all' uscita un pacco dono offerto da ditte ed enti della città. Se, come negli anni scorsi, ha partecipato il sindaco Giorgio Guazzaloca mentre i cantanti Lucio Dalla e Gianni Morandi, in genere presenti, questa volta non sono potuti venire per impegni di lavoro. «Ma si sono scusati e hanno mandato i loro saluti», ha raccontato Napoleone Neri, 75 anni. E come nelle scorse Epifanie, è arrivato puntuale l'assegno di Vasco Rossi. «Non manca mai, anche se lui non ha piacere che se ne parli - ha raccontato - A quanto ammonta? Dirò solo che è un bell' assegno».

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