«Abbiamo perso 100 miliardi di euro» Le associazioni di Parma, Milano e Roma chiedono il risarcimento dei danni
Questo il danno economico per i riparmiatori coinvolti nel crac Parmalat. Si tratta quindi di circa 180-200 mila miliardi di vecchie lire andate in fumo secondo Mauro Sandri, l'avvocato che coordina il neonato Comitato Parmalat. «I risparmiatori coinvolti dovrebbero essere circa 100 mila -spiega- ma si tratta solo di prime proiezioni, il dato vero si avrà il 17 gennaio, quando è prevista a Parma la prima assemblea di risparmiatori azionisti e obbligazionisti Parmalat». «Faremo anche richiesta perchè si muovano i servizi segreti per capire dove sono questi soldi - spiega Sandri - Consob e Bankitalia devono seguire il percorso di questo denaro. È surreale che si chieda a Tanzi dovo sono finiti». Infatti, «la responsabiltà è anche degli organi di controllo - spiega l'avvocato - siamo di fronte a una violazione dell'articolo 47 della Costituzione. Chiederemo le dimissioni della triade: il governatore di Bankitalia e dei presidenti di Abi e Consob. Il sistema di controllo non ha funzionato -continua l'avvocato Sandri- ma pensiamo che ci sia anche della complicità, non siamo più nel campo nel campo della colpa. Non ci limiteremo alle cause civili, ma faremo denunce penali verso gli organi di controllo e le autorità valutarie». «È la rivolta della classe media, non è possibile che in questo Paese il cittadino che dimentica di scrivere non trasferibile su un assegno venga vessato e chi fa sparire 100 miliardi rimanga impunito». Il primo passo del comitato Parmalat sarà quello di chiedere la revoca dello stato di fallimento: «La società verrebbe così messa in bonis e potrebbe pagare i risparmiatori. Dal punto di vista industriale l'azienda va bene». Da quando è nato, quatto giorni fa, il comitato Parmalat ha già ottenuto circa 2 mila contatti da parte di risparmiatori rimasti coinvolti nel crac. Per informazioni: www.comitatoparmalat.com. Ma il comitato Parmalat è solo una delle associazioni di risparmiatori che chiederanno il risarcimento danni. Un'azione legale nei confronti delle società di revisione Grant Thornton e Deloitte & Touche l'ha chiesta a Roma l'Adipir (associazione difesa piccoli risparmiatori), invitando - «per il bene di tutti i piccoli risparmiatori» - l'attuale amministrazione di Parmalat ad agire contro le due società. L'Adipir, rappresentata dagli avvocati Paola Pampana e Donato Ivo Tiri, ripone «grande fiducia - nell'azione svolta sino ad oggi dalle procure di Milano e Parma, e dai propri ausiliari (Guardia di Finanza), che permetteranno ai piccoli risparmiatori di recuperare parte dei loro investimenti». Sul fronte parmense sono oltre 400 i piccoli risparmiatori che possiedono azioni e bond Parmalat riuniti nell'auditorium Don Gnocchi a Parma per iniziativa della Confconsumatori. La linea d'azione illustrata dalla presidente nazionale Mara Colla, ex sindaco di Parma, è basata sulla costituzione di parte civile dei risparmiatori ma anche sulla chiamata in causa delle banche che hanno venduto bond. «La Confconsumatori si batte al fianco dei risparmiatori - ha detto Mara Colla - Sono tantissimi i risparmiatori, anche non parmigiani, che si stanno rivolgendo a noi». Anche la Confconsumatori cercherà di costituirsi parte civile: «Anche se l'azione in sè non basta a risarcire i risparmiatori aggiunge l'avv. Giovanni Franchi, Coordinatore della Consulta dei legali - Per questo estenderemo l'azione alle società di revisione e agli amministratori che saranno coinvolti nella procedura giudiziaria». A Milano l'Assorisparmiatori conferma di aver presentato ieri un esposto alla Procura di Milano «per rappresentare le migliaia di investitori che sono stati danneggiati dalla Parmalat». In particolare si descrivono le emissioni obbligazionarie effettuate sul mercato lussemburghese. «Ciò che ancora una volta occorre rilevare - si spiega - è il sistematico aggiramento della disciplina prevista per il collocamento di corporate bonds».