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Tremonti accelera, giovedì l'Authority An frena: «Rafforziamo la Consob». L'Udc: «Basta scontri con Fazio, rivediamo i controlli»

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Lo conferma il ministro per le Politiche Agricole Gianni Alemanno, che ha precisato che già la riunione dell'8 gennaio (giovedì prossimo) «si occuperà della questione per delineare un percorso preciso per fare questa riforma». Dopo le schermaglie verbali tra il ministro dell'Economia Giulio Tremonti e il governatore della banca d'Italia Antonio Fazio, e tra gli schieramenti che li sostengono, il governo dovrebbe quindi cominciare a muoversi per indicare le modifiche da apportare ai meccanismi di controllo messi in crisi dal crac Parmalat, ultimo di una serie. Gli occhi sono puntati anche sul Parlamento dove Bruno Tabacci (Udc), presidente della Commissione attività produttive della Camera, che insieme a Giorgio La Malfa, presidente della Finanze (ieri ha dichiarato: «In due settimane noi chiamiamo tutti: Fazio, Sella, D'Amato, Tremonti. Bisogna capire le cause per poi fare una buona legge»), ha promosso un'inchiesta parlamentare sui rapporti tra imprese e mercati finanziari; mentre al Senato partirà un'indagine della commissione Finanze presieduta da Riccardo Pedrizzi (An). Tornando alla proposta che deve preparare il governo, nei giorni scorsi era circolata una bozza attribuita a Tremonti che punta alla creazione di una nuova Autorità per la tutela del risparmio cui, nelle grandi linee, spetterebbero le attuali competenze della Consob, alle quali si aggiungerebbero la vigilanza sui mercati finanziari, ora di Bankitalia, i poteri dell'Isvap sulle assicurazioni, quelli della Covip sui fondi pensione e le sanzioni amministrative che ora spettano al ministero dell'Economia. A via Nazionale resterebbe solo il controllo sulla stabilità monetaria e la vigilanza sugli intermediari finanziari, mentre la tutela della concorrenza nel settore bancario passerebbe all'Antitrust. Una posizione che al consiglio dei ministri dovrà confrontarsi con quella di Alemanno, secondo il quale bisogna «evitare di disarticolare un'istituzione consolidata, come è oggi la Banca d'Italia, che invece secondo il progetto Tremonti andrebbe depotenziata a favore di una realtà ancora tutta da costruire». Per il ministro delle Politiche Agricole il problema invece è nei controlli fatti dalla Consob e per questo, una volta rafforzato quell'aspetto, non verrebbe limitato il ruolo di Bankitalia, nè ampliati i poteri dell'Antitrust. «Basta scontri Fazio-Tremonti», dice invece l'Udc. Il coordinatore di Forza Italia Sandro Bondi è intervenuto sulle indiscrezioni giornalistiche secondo le quali Bankitalia starebbe preparando una controffensiva: «Spero che non siano espressioni attribuibili allo stesso governatore». Perché, ha aggiunto, «sarebbe in questo caso un altro strappo al tessuto già lacerato della democrazia italiana».

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