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Storace all'assalto di Via della Scrofa

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Bordate contro lo «stato maggiore» di An accusato di non volere il dibattito mentre la destra scompare

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Poiché An non va a congresso e la «nomenklatura» non vuole ascoltare la base, scrive il governatore della Regione Lazio sul proprio sito internet, annuncia la nascita dell'associazione «Italia sociale», che metterà in piedi a partire da domenica prossima, cominciando dalle Marche unaserie di inncontri in parecchie città italiane. Il governatore del Lazio, a poco più di un mese dalla riunione che organizzò portando circa cinquemila militanti di An in un grande albergo romano, avverte che «quelli dell'Hilton» a questo punto passano all'azione. «Non stiamo più zitti», scrive, e spiega che la nascente «Italia sociale», sarà una «associazione orizzontale collegata federativamente a quella per la lista Storace, che avrà lo scopo di radunare attorno al simbolo del cuore tricolore tantissima gente che vuole tornare a coltivare una speranza di destra per il nostro Paese». Storace critiuca fortemente la mancanza di segnali dai vertici del partito. «Quelli dell'Hilton non meritano una risposta - osserva - ci si illude che siano smemorati. Avevamo posto questioni nette, pensavamo che fossero meritevoli di qualche considerazione». Invece «no, il dibattito no, sembra voler dire lo stato maggiore di via della Scrofa, non si apre nessuna discussione se non c'è la certezza di una conclusione gradita a chi non vuole mai rendere conto delle lacerazioni che provoca». Ci sarà invece l'Assemblea nazionale, convocata il 10 prossimo, dove, prosegue Storace, «trascorrere signorilmente qualche ora sbadigliando» e «ripetere la litania che va avanti da dodici mesi, la fase due del governo, la verifica, la collegialità», facendo «ammuina, non verifica, facendo la faccia feroce, ma pronti a dire stiamo scherzando». Storace ritiene anzi che «si eviterà perfino la discussione sulle prossime elezioni europee. O meglio: il gran capo li farà parlare tutti e poi si farà dare la solita durissima delega a decidere se presentarci da soli o in compagnia di Forza Italia. "Non abbiamo paura", assicurerà, e allora, perché non da soli? Dobbiamo forse governare l'Europa? O sono le prove generali di un partito unico senza regole e senza i nostri simboli?». Di fronte a questa scelta, di fronte a una «nomenklatura che sceglie di essere tale perché rifiuta di ascoltare quel che sale dalla base, al silenzio arrogante, all'indifferenza presuntuosa, al potere accecante», Storace assicura che «quelli dell'Hilton sentono il dovere di elevare il livello e la portata delle differenze, dando vita ad un soggetto civile nuovo, ad un riferimento sociale in cui la regola principale sia che tutti sono titolati a parlare e tutti hanno l'obbligo di ascoltare». La nuova associazione, spiega il presidente della Regione Lazio, «nascerà domenica a Macerata, e poi il 17 gennaio saremo a La Spezia, e il 18 in Toscana a Massa Carrara e poi il 24 in Umbria a Perugia, e il 28 in Molise e il 31 a Catania, in Sicilia. E ancora, due giorni a febbraio ci rivedremo con gli aderenti del Lazio, per una piattaforma di idee da discutere collettivamente». Il tema di fondo, «ancorato alla voglia di destra e di politica, sarà quello della discussione sul ruolo e l'identità che dovranno accompagnarci nella guida dell'Italia». Temi offerti, secondo Storace, dalla cronaca di ogni giorno, a partire dal dibattito sulla grazia ad Adriano Sofri, «l'insopportabile dibattito sulle sorti del detenuto più coccolato del Paese». Per l'esponente di An, che chiede, «fatti, e non solo parole, per segnare la presenza della destra alla guida delle istituzioni», a tre anni dalla vittoria del centrodestra alle politiche «non c'è una sola voce di destra che dica basta a questa vergogna, non c'è nessuno che proponga a Fini un viaggio a Bologna per pretendere verità sulla strage del 1980 alla stazione. Ci tocca persino sentire Fassino pronunciare di nascosto qualche timido mea culpa di carattere storiografico e non c'è nessuno che lo incalzi pretendendo azioni. Nessuno lo distuberà. Nemme

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