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Quando disse: «Non rappresenta tutta la coalizione»

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Anche poco prima delle scrose elezioni continentali, nel 1999, l'ex premier e il suo ex vice si arrivò ai ferri corti. In particolare a innervosire l'attuale sindaco di Roma fu la decisione del Professore, da poco defenestrato, di rituffarsi nella mischia politica facendo una propria lista, i Democratici. Veltroni lo accusò (il 22 gennaio) pesantemente con parole che oggi sembrano beffarde: «Prodi, se presenta una sua lista, non può più essere automaticamente il leader di tutto l'Ulivo. Lo sarà di una sua parte, come me o come gli altri partner». Anche oggi Prodi lancia una lista che non è di tutto l'Ulivo, figuarsi quindi se può fare il presidente della Commissione europea. Il 31 gennaio, Veltroni dice a Prodi: bisogna «unirsi per contare» e non «contarsi per contare». Il Professore gli replica (5 febbraio): competition is competition. L'allora segretario dei DS replica: avrai una vittoria di Pirro. E aggiunge tre giorni dopo: «Se salirà sul treno io tornerò sul pullman». Sembra ieri.

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