Rai, parte il digitale terrestre senza l'Annunziata
Perché snobba la cerimonia di inaugurazione della sperimentazione alla Fiera di Milano. Grande assente l'Annunziata. Una scelta, la sua, chiaramente politica, ad indicare il contrasto ormai insanabile che esiste tra presidenza Rai e Direzione generale e tra il presidente e il ministro Gasparri. Eppure l'avvenimento segna una tappa importante per la politica della Rai. Tanto vero che il taglio del nastro del digitale terrestre vede presenze significative. Compreso quelle dei ministri della Giustizia Castelli e delle Riforme Bossi. Con quest'ultimo che coglie la palla al balzo per sostenere la sua campagna nordista: «Noi vogliamo a Milano una rete - dice il Senatur - e i soldi per questa rete. La legislatura non finirà senza questo risultato, noi non demordiamo». E torniamo del digitale terrestre. «Festeggiamo i cinquant'anni della Rai con un salto nel futuro, con una grande sfida - dice il ministro delle Comunicazioni Gasparri - Il digitale terrestre permette di aumentare i prodotti, la scelta e anche di interagire con il proprio comune e di prenotare una visita medica. Ci saranno più canali e quindi più pluralismo. Si tratta di un grande passo avanti tecnologico che permette anche di fare una televisione federalista perchè si potrà interagire con le istituzioni del proprio territorio. È una scelta importante che dimostra la forza tecnologica della Rai. La televisione ha modernizzato il Paese - aggiunge - e anche ora è la locomotiva del futuro». Per Gasparri «la scelta di introdurre il digitale terrestre entro il 2006 è stata saggia e responsabile. In questo lasso di tempo i decoder scenderanno certamente di prezzo come è accaduto per tutte le tecnologie. Basta vedere quanto costavano i telefonini all'inizio della commercializzazione e quanto costano adesso». «Il governo comunque ha fatto uno sforzo concreto per la diffusione del decoder - spiega il ministro - C'è un incentivo di 150 euro per ogni decoder acquistato che è già operativo. In totale nella finanziaria sono stati stanziati 110 milioni di euro. Aiuteremo a comperare quasi un milione di decoder. Internet è ancora accessibile a pochi, questa tecnologia può essere per tutti, anche questo è democrazia». Poi il ministro assicura che per la nuova legge Tv si terrà conto del messaggio del capo dello Stato. Ma glissa sull'assenza dell'Annunziata. «È una giornata di festa, da celebrare - taglia corto - lascerei perdere». Poi l'intervento del direttore generale Falvio Cattaneo. «Da oggi con il digitale terrestre la televisione non è più un oggetto ma diventa uno strumento», afferma il dg di viale Mazzini. «Si tratta di una seconda rivoluzione - aggiunge - ci saranno più generi e più canali e anche piu imprenditori e quindi più pluralismo. Oggi ricorre l'anniversario della nascita della Tv, alla fine del 1954 la Rai aveva 74 mila abbonati, noi puntiamo almeno al doppio nel primo anno del digitale terrestre».