IN merito alle vicende Parmalat il ministro della Giustizia Roberto Castelli ha affermato, conversando ...

Forse non è un caso che queste cose stiano venendo fuori oggi». Il ministro, parlando a margine della cerimonia d'inaugurazione del digitale terrestre Rai, ha precisato di «non voler strumentalizzare la vicenda, ma visto che la sinistra ha pensato di strumentalizzare, ricordo infatti l'intervento di Guido Rossi, del magistrato D'Ambrosio e di altri sul fatto che questa vicenda è figlia della mia legge sul diritto societario, io rispondo che tutta questa gente, ladruncoli e ladruncoletti, fa parte di un'area molto precisa che fa capo alla sinistra». «Forse non è un caso che stiano venendo fuori oggi - ha aggiunto Castelli - Stiamo facendo pulizia su un'area grigia che la sinistra ha sempre coperto». Castelli ha anche toccato l'argomento della vigilanza, sul quale è in corso una forte polemica in questi giorni. «In Italia negli ultimi tempi si sono verificati troppi casi. Pensiamo a Bipop, Cirio e adesso questo scandalo mondiale. È evidente che qualcosa non ha funzionato». Il sottosegretario al ministero dell'Economia e delle Finanze, Daniele Molgora (Lega), è intervenuto sulla questione dicendo che «l'authority sul risparmio deve avere sede a Milano» e che, al di là della creazione di un'authority sul risparmio, il punto della questione non sia «di sigle e di uffici, ma di uomini e di dove sono sono collocati questi uffici, in che contesto, in che clima». Nutrita la partecipazione di An a questo dibattito. Il coordinatore del partito, Ignazio La Russa, dopo le polemiche fra quanti ritengono più o meno responsabili il ministro Tremonti o il governatore della Banca d'Italia Antonio Fazio, ha definito «provinciale» una lettura «che a fronte della drammaticità del caso Parmalat riconducesse tutto a uno scontro tra Tremonti e Fazio. Ho detto e ribadisco che su questo terreno non bisogna buttare il bambino insieme all'acqua sporca e occorre procedere con cautela ma certamente, riconfermo, senza guardare in faccia nessuno». «Escludo nella maniera più categorica - ha aggiunto - che su questa questione vi siano contrasti all'interno di An dove non vi sono schieramenti pro questo o quello ma vi è in tutti noi l'interesse precipuo di tutelare al meglio il sistema Italia». dello stesso tenore una dichiarazione del ministro Gianni Alemanno, secondo il quale Alleanza nazionale «affronterà senza divisioni il tema cruciale delle Autorità che devono tutelare il risparmio italiano. Noi dobbiamo essere al servizio del lavoro e del risparmio italiani e fare una riforma del settore dei controlli, che sia ispirata esclusivamente all'equilibrio istituzionale e alla competenza tecnica». «Nei prossimi giorni - conclude il ministro - lavoreremo nel comune intento di presentare il nostro contributo al Consiglio dei Ministri che deciderà l'urgente e necessario intervento di riforma in questo settore».