Nonostante gli arresti bene le vendite Assicurati i pagamenti degli stipendi. A Collecchio i creditori assediano le banche
È quanto è stato assicurato ieri dai manager aziendali in un incontro con i sindacati di Cgil, Cisl e Uil nel corso del quale sono state inoltre fornite garanzie sul regolare pagamento degli stipendi. Il dato più confortante è quello di una forte crescita delle vendite di yogurt, salite del 29% a dicembre rispetto allo stesso mese dell'anno scorso. In rialzo anche le vendite di panna, besciamella e succhi Santal. «Abbiamo fatto il punto - dice Gianni Alviti della Cisl - per vedere se gli approvvigionamenti sono in regola e ci è stato garantito che la situazione sta migliorando e andando verso la normalità. La collaborazione del team di Bondi con il sindacato è continua, quindi noi non possiamo che esprimere apprezzamento per il lavoro che il commissario straordinario sta facendo». L'incontro è avvenuto con i responsabili delle relazioni sindacali e degli approvvigionamenti. Per quanto riguarda le vendite di latte, la chiusura dell'anno dovrebbe essere, sostiene Angelo Perachi, sempre della Cisl, un pò meno che in linea con quelle dell'anno precedente, che era stato un anno record. I segnali positivi riguardano un pò tutti i cento paesi in cui Parmalat opera mentre sempre sul fronte del latte l'azienda ha comunicato ai sindacati che per la prossima settimana è atteso il ritorno all'assoluta normalità del ciclo produttivo. Parmalat ha sul mercato italiano un quota del 45% delle vendite della panna, il 13,5% per quanto riguarda i succhi di frutta ed è la quarta per le vendite di yogurt. Intanto ressa, liti, proteste. È quanto è andato in onda, ieri, in alcune banche di Collecchio, dove decine di persone si sono affollate agli sportelli chiedendo indietro i propri crediti in Parmalat. Il fenomeno di tipo argentino, cominciato nella tarda mattinata, è letteralmente esploso nel corso dell'apertura pomeridiana di alcune banche, in virtù di un continuo passa- parola della gente di Collecchio. Decine di persone, quindi, si sono assiepate per chiedere di poter recuperare denaro investito in azioni della Parmalat, sottoscrizioni di fondi comuni ritenuti esposti nei confronti dell'azienda di Collecchio, obbligazioni e quant'altro. Si è trattato per lo più di allevatori, fornitori locali, dipendenti della stessa azienda e persone comuni. Tutti si sono sentiti rispondere dagli impiegati e dai funzionari che ormai la situazione è quella che è e non era possibile tornare indietro, e questo ha generato ulteriore nervosismo. Si sono create nei vari istituti di credito diverse situazioni di tensione e soltanto a fine giornata, con la paziente opera di persuasione dei funzionari e l'avanzare dell' orario di chiusura, è tornata la calma.