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Solo con la fiducia si costruisce il futuro

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Il primo pensiero per i parenti dei Caduti di Nassiriya e per la rinascita dell'amor patrio

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Carlo Azeglio Ciampi nel tradizionale messaggio di fine anno non ha fatto mancare le esortazioni unendole però con decisione alla necessità di non arrendersi, rivolta soprattutto alle famiglie italiane, alle prese nell'ultimo anno con problemi di bilancio che si sono fatti più stringenti. Un messaggio più breve di quelli degli anni scorsi: poco più di un quarto d'ora, seguito in diretta televisiva, si stima, da oltre 13 milioni di italiani. Il primo pensiero espresso dal Presidente è stato per i parenti dei Caduti in Iraq. «Ho ancora nel cuore gli sguardi, le parole, la dignità, la compostezza dei familiari dei nostri caduti a Nassiriya. A loro va il mio primo pensiero. In loro ho visto l'immagine della famiglia, fondamento della società italiana, e l'espressione più alta dell'amor di Patria. Tutta l'Italia - ha detto Ciampi - si è unità nell'omaggio ai nostri compatrioti che hanno dato la vita per favorire la rinascita di un altro popolo. Tutti ci riconosciamo nello spirito di sacrificio con cui tanti ragazzi e ragazze, arruolati nelle Forze Armate della Repubblica, svolgono i compiti loro affidati dalla Nazione in varie parti del mondo; anche per contrastare l'oscuro disegno di destabilizzazione mondiale che i terroristi perseguono con lucida e organizzata follia». «Siamo orgogliosi di loro - ha ribadito - per lo slancio che li anima, insieme ai civili volontari che li affiancano con coraggio; e mi riferisco in particolare alle donne e agli uomini della Croce Rossa Italiana. Abbiamo fiducia in loro. Come l'abbiamo nelle Forze dell'Ordine, che presidiano con impegno e dedizione l'ordinato svolgimento della nostra vita quotidiana. Lo dimostrano i recenti positivi risultati investigativi nella lotta al terrorismo interno, purtroppo ancora pericoloso». Sottolineato che «è realtà diffusa in tutta Italia il risveglio dell'amor di Patria», Ciampi ha detto che «il senso di identità nazionale, il nostro patriottismo, si sono arricchiti di stimoli nuovi, che vengono dai progressi compiuti sulla via dell'unificazione dell'Europa. Progressi importanti. Non lasciamoci ingannare dal mancato successo di una Conferenza: è già accaduto in passato. Abbiamo superato molti ostacoli, e anche questa volta li supereremo». «Portare a compimento il processo che darà una Costituzione a questa grande Unione Europea non sarà facile. È di guida il progetto che la Convenzione Europea ha elaborato e il Consiglio Europeo ha nella sostanza approvato». Ha quindi rilevato che i giovani viaggiano, fanno esperienze e che «diventando più Europei non si sentono sicuramente meno italiani. Un'identità più complessa è anche un'identità più ricca e più forte» e che è «con questo spirito affrontiamo i pericoli di una fase storica tragicamente aperta, il primo anno del nuovo secolo, dalla strage delle Torri Gemelle. Che fare? L' uomo di religione reagisce pregando e predicando la pace. E Sua Santità Giovanni Paolo II lo sta facendo con una lucida visione e una perseveranza davvero straordinarie. A Lui invio il mio pensiero grato e augurale». Quanto all'uomo di governo, «deve reagire mirando a realizzare una più forte coesione fra tutti coloro che sanno come si costruisce la pace; rafforzando le istituzioni che abbiamo creato in applicazione coerente dei nostri valori: la nostra Repubblica, l'Unione Europea, le Nazioni Unite». Questa è la via, ha detto Ciampi,«per sradicare il terrorismo, per prevenire tragici scontri etnici o insensati conflitti religiosi, che stravolgono e rinnegano i principi più sacri. Ci aiutino gli esponenti religiosi, di tutte le religioni, ad approfondire sempre più il valore della pace, educando ad essa i credenti. Questo l'Italia chiede a tutti i suoi cittadini, come a tutti gli stranieri che vivono in mezzo a noi e condividono i nostri diritti e i nostri doveri». «Le preoccupazioni - ha poi detto il presidente - certo non mancano, anche guardando all'Italia

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