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Sofri vuole un controprocesso alle istituzioni

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Lo dice a chiare lettere il ministro per i Rapporti col Parlamento Carlo Giovanardi, sottolineando l'inammissibilità del fatto che (in un'intervista al Corriere della Sera) Sofri «tenti di operare una sorta di controprocesso nei confronti delle istituzioni parlando della responsabilità di chi lo ha ritenuto colpevole dell'omicidio, senza spendere una parola sulle sue responsabilità in quel drammatico periodo della nostra storia». In attesa che lunedì prossimo, il 5 gennaio, il presidente della Camera convochi la conferenza dei presidenti dei gruppi parlamentari per proporre un'anticipazione della discussione del provvedimento che consentirebbe allo stesso capo dello Stato di concedere la grazia a Sofri senza bisogno della controfirma del (contrario) Guardasigilli Roberto Castelli, la discussione è vivace. E mentre il leader radicale Marco Pannella continua a criticare il metodo scelto («prendo atto che al Quirinale abitano anche i carcerieri del diritto») e non esclude, pur essendo in condizioni fisiche tutt'altro che buone, un altro sciopero della fame, per il segretario dei DS Piero Fassino «bisogna trovare una soluzione legalmente corretta per arrivare alla concessione della grazia e l'iniziativa di Ciampi è tempestiva e opportuna». E se il leader della Margherita Pierluigi Castagnetti si dichiara favorevole a un «iter rapidissimo» della proposta di legge Boato (che consentirebbe a Ciampi di esercitare in piena autonomia il potere che l'articolo 87 della Costituzione gli conferisce), l'ex pm di Mani pulite Antonio Di Pietro (de L'Italia dei valori) fa sapere che rispetterebbe «l'eventuale decisione del Capo dello Stato, ma le sentenze, tutte le sentenze, vanno rispettate: per me Sofri resta un assassino». Senza giri di parole Di Pietro sostiene di essere «profondamente amareggiato per la massiccia presa di posizione della classe politica a favore di un gesto di clemenza». Perchè «è come se la concessione della grazia si stia trasformando in qualche modo in una riparazione di una ingiustizia, di un danno subito dallo stesso Sofri. Ma secondo me - aggiunge l'ex pm - in tutta questa vicenda se c'è una vittima da risarcire, quella vittima è il commissario Calabresi». Contrari Lega e Alleanza nazionale.

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