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«Al via la fase due, più saggezza nella Cdl» La Loggia: «Berlusconi sceglierà gli inserimenti in squadra, basta con i dibattiti di apparenza»

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Il ministro per gli affari regionali Enrico La Loggia, intervistato dall'Ansa, fa il punto sulle prossime scadenze dell'Esecutivo e sui principali temi di attualità chiedendo anche, e soprattutto, agli alleati, una maggior «pacatezza» nel dibattito politico proprio per evitare «complicazioni» nella gestione dei veri problemi: «Dobbiamo agire con saggezza e senso di responsabilità - dice facendo riferimento anche alle ultime esternazioni di Umberto Bossi sui Cobas del latte - per valutare con attenzione le priorità». Il ministro è favorevole alla grazia per Adriano Sofri e ritiene che sia già nelle prerogative del Capo dello Stato concederla (ma se il ddl Boato serve a fare chiarezza «ben venga», dice), crede che Silvio Berlusconi andrà a Nassirya (ma con la dovuta riservatezza che motivi di sicurezza impongono), difende il ddl Gasparri e giudica l'attuale par condicio «illiberale» e da modificare. Il ministro affronta anche il tema del terrorismo interno e internazionale valutando positivamente il lavoro del ministro Pisanu. E, parlando della vicenda Parmalat, ribadisce che vanno rafforzati i meccanismi di controllo: lo scontro Tremonti-Fazio - chiarisce poi - è più inventato che reale. La Loggia parla di «terminologia da veteropolitica» quella che fa riferimento a rimpasti di governo o a governi bis. «Un linguaggio che non amiamo. E che, oltretutto, non tiene conto dei buoni risultati ottenuti dalla compagine in questa prima metà di legislatura». «La seconda parte sarà dedicata al compimento di quanto concordato con gli elettori», prosegue facendo riferimento a certe «coloriture» di linguaggio di alcuni esponenti della maggioranza, come Bossi, che tendono a spronare la coalizione soprattutto sul percorso delle riforme che però «nessuno, proprio nessuno» nella Cdl «mette in discussione». La verifica ci sarà, come chiesto da An e centristi, e come concordato con il premier Silvio Berlusconi, che poi «dovrà tirare le somme e valutare se effettivamente saranno necessarie migliorie e inserimenti in una squadra che comunque fino ad ora ha lavorato bene». Certo, nella verifica stessa si dovrà fare una riflessione, secondo il ministro, sul metodo utilizzato per affrontare le questioni: «Bisogna andare dritti verso la sostanza delle cose, porre l'attenzione sui fatti concreti da realizzare, dando meno spazio a dibattiti in cui ci si sofferma su aspetti più di apparenza e meno di sostanza». E i rapporti con l'opposizione? L'auspicio è «che possano migliorare», anche se fino ad ora così non è stato. «La sinistra ha risposto fino ad ora alle nostre proposte solo con insulti ed improperi e mai con iniziative alternative». Ma le critiche eccessive diventano «tanto più incomprensibili» politicamente se riguardano posizioni espresse dagli alleati, aggiunge. La Loggia, facendo riferimento alle polemiche della Lega sui Cobas del latte, invita a «discutere con serietà ma senza alzare i toni, senza estremizzare i concetti. Il rischio, in caso contrario, è di rendere più difficile la gestione dei problemi. Di qui l'importanza di agire con saggezza e senso di responsabilità per valutare serenamente le priorità». Un altro tema al centro del colloquio con il ministro è la questione terrorismo: «Un problema serio e grave», afferma dando atto al ministro dell'interno Pisanu di fare un lavoro «eccellente»: l'aumento della sicurezza del nostro paese, nonostante le forti tensioni interne ed internazionali, basti pensare al pacco bomba inviato a Romano Prodi e al rischio attentati in generale, «è sotto gli occhi di tutti». Resta alto l'allarme ma anche «l'impegno a tenere sotto controllo la situazione», prosegue affermando di credere che il premier Berlusconi si recherà a Nassiriya per salutare il nostro contingente militare: ferme restando le «obiettive ragioni di sicurezza che richiedono riservatezza sulle modalità ed i tempi». «Gia il fatto che si

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