PARMALAT contro il suo fondatore.

È un atto dovuto a tutela degli azionisti, dei creditori e dei vertici diretto a rientrare in possesso del denaro distratto dalle casse dell'azienda, ma fa comunque un certo effetto. Bondi ha anche richiesto l'estensione dell'amministrazione straordinaria a tutte le società del gruppo alimentare compreso il Parma Calcio. Si tratta anche di un passo in avanti verso la definizione del piano di ristrutturazione che il commissario straordinario della Parmalat si è impegnato a presentare entro gennaio con la consulenza di Mediobanca e Lazard. Su questo versante la priorità è mantenere la continuità gestionale delle società operative e riequilibrare la situazione finanziaria del gruppo. Soltanto in un secondo momento si potrà aprire il dossier delle dismissioni non strategiche. Nell'ottica del risanamento, peraltro, è fondamentale che l'attività industriale vada avanti senza intoppi. Lo stabilimento di Collecchio - la casa madre dell'azienda - non interromperà il ciclo produttivo neppure oggi. Inoltre il management ha inviato un segnale agli allevatori. Una nota diffusa ieri da Parmalat Finanziaria assicura che l'attività proseguirà normalmente in base alla procedura di amministrazione straordinaria. In particolare è stato ribadito l'impegno a «preservare il valore industriale» dell'azienda e dei suoi marchi rassicurando gli allevatori riguardo «il pagamento della materia prima» la cui raccolta è proseguita ieri in tutte le strutture di proprietà. La decisione di garantire «agli operatori della filiera lattiero-casearia la continuità dei rapporti in essere» è stata accolta con soddisfazione dalle associazioni del settore. «Garantire la solvibilità dell'azienda - ha commentato il presidente della Coldiretti Paolo Bedoni - rappresenta una priorità per assicurare la funzionalità di un sistema dal quale dipende un terzo del latte consumato in Italia». Soddisfazione anche da parte della Confagricoltura che sottolinea come «il sistema si stia reggendo su un atto di fiducia». Anche il ministro per le Attività Agricole Gianni Alemanno è corso ai ripari. Ieri ha annunciato la presentazione di un decreto legge a sostegno degli allevatori coinvolti nel crac nel consiglio dei Ministri previsto per l'8 gennaio. Un «no» allo smembramento, Parmalat è peraltro uscito dall'affollatissima assemblea aperta che si è svolta ieri nel tardo pomeriggio nei locali del Cral (il dopolavoro) della Parmalat a Collecchio, alla quale hanno partecipato dipendenti, spesso con i familiari, sindacalisti, esponenti politici, istituzionali e dell'impresa locale.