«In confronto, il caso Enron erano noccioline»

È quanto si legge sul Financial Times in un commento secondo il quale, vista la gravità dello scandalo Parmalat, il recente «sostanziale allentamento» della legge sul falso in bilancio «appare inopportuno». «C'è un prezzo da pagare per il cattivo governo e una cattiva governance - afferma il quotidiano britannico - e i contribuenti italiani e la comunità degli investitori internazionali lo stanno pagando». Secondo il Financial Times gli investitori internazionali si sono cullati nella convinzione secondo la quale Berlusconi sarebbe stato buono per gli affari semplicemente perché è un businessman. Gli investitori, invece, «dovranno prendere nota dell'incertezza italiana in materia di regole, standard di corporate governance e propensione alla corruzione» e tenerne conto in termini di premio di rischio, in particolare per i titoli di stato. Il quotidiano inglese dà anche alcune conferme riguardo a quello che dovrebbe succedere in futuro con il gigante agroalimentare. «Non ci sarà alcuna corsa alla vendita di asset. Stiamo cominciando a capire la vera capacità di generazione di cassa delle attività del gruppo», ha indicato al Financial Times un advisor del neo commissario della parmalat, Enrico Bondi. Il quotidiano britannico dedica la prima pagina al caso italiano pubblicando in grande evidenza la foto dell'ex presidente Calisto Tanzi al momento del trasferimento al carcere di San Vittore. Scandalo Parmalat in prima pagina anche su The Wall Street Journal Europe: la foto principale in apertura del dorso finanza riguarda Fausto Tonna con cappello, bavero alzato e fazzoletto alla bocca per coprirsi alla vista dei fotografi al suo arrivo al tribunale. Le critiche peraltro è prevedibili di parte della stampa anglosassone hanno subito offerto ulteriori argomenti a esponenti dell'opposizione in Italia.Il presidente della Consulta Economia della Margherita, Roberto Pinza, ha sottolineato che «sulla partita economico finanziaria e sulla salute economica di questo governo si stanno interrogando in questi giorni con editoriali durissimi alcuni dei più importanti giornali internazionali: dal Wall Street Journal al Financial Times, dall'Observer fino a Le Figaro. Sono allarmi sui quali il governo dovrebbe meditare». Analogamente, il responsabile economico dei Ds Pierluigi Bersani dichiara che «alle giuste domande del Wall Street Journal e del Financial Times sul caso Parmalat dovranno rispondere la magistratura e, mi auguro, la capacità dell'Italia di darsi riforme stringenti in materia di reati finanziari», il quale ha sottolineato fra l'altro che il Wall Street Journal è «un giornale non certo ostile al nostro governo».