Csm, un fascicolo su Panebianco
A sollecitare l'intervento dell'organo di autogoverno della magistratura sono stati i laici della CdL, che hanno chiesto l'apertura di una pratica in Prima Commissione, competente per i trasferimenti d'ufficio per incompatibilità dei magistrati. A firmare la richiesta, trasmessa al comitato di presidenza del Csm, sono i cinque laici del centro-destra: Nicola Buccico, Antonio Marotta, Giorgio Spangher, Mariella Ventura Sarno e Giuseppe Di Federico. «Le notizie apparse sulla stampa nazionale hanno segnalato - premettono - la grave iniziativa della Procura della Repubblica di Firenze di richiedere il rinvio a giudizio del procuratore della Repubblica di Parma, Giovanni Panebianco, per "corruzione in atti giudiziari" e "falso in atto pubblico"». Richiesta che risalirebbe al 7 novembre scorso. Sempre secondo le notizie giornalistiche, riferiscono ancora i cinque laici della CdL, i fatti contestati «verterebbero su una raccomandazione per tre fidi rivolta a Luciano Silingardi, "commercialista storico di Callisto Tanzi", presidente della Cassa di risparmio di Parma e Piacenza, in favore di un amico del dottor Panebianco, tal Antonino Rizzone». «Tali fatti calati nella cronaca, tra l'altro nel mezzo delle vicende Parmalat, meritano riflessioni, valutazioni e iniziative urgenti e immediate - sostengono i consiglieri della CdL - profilandosi una tipica fattispecie di incompatibilità ambientale che, per il collegamento territoriale, umano e storico, postula comunque un intervento del Csm». Da qui la richiesta di aprire «una pratica al fine di valutare la ricorribilità dell'ipotesi di incompatibilità ambientale».