Centrale del latte di Roma, l'ipotesi di affitto arriva da Bondi. A breve incontro con Finlatte
La società formata da un gruppo di allevatori romani che possiede il 16% della Centrale capitolina chiede l'affitto dell'azienda romana. Ma attorno alla Centrale stanno sorgendo altri appetiti. L'Arena Holding che fa capo Dante Di Dario, si è già rivolta a Mediobanca e allo stesso Commissario Enrico Bondi presentando una manifestazione d'interesse a rilevare la società capitolina ma anche eventualmente al semplice affitto o alla gestione. Qualsiasi operazione sia di vendita che di affitto presuppone però che si faccia chiarezza sulla posizione finanziaria della Centrale. L'appuntamento cruciale in questo senso sarà il 7 gennaio quando il consiglio d'amministrazione della società romana farà il punto sul bilancio. Il cda del 23 dicembre infatti si era limitato a indicare in modo complessivo l'ammontare dei debiti e dei crediti senza entrare nel dettaglio delle singole voci. Il 7 gennaio il cda avrà a disposizione elementi in più e dovrebbe emergere con chiarezza soprattutto l'ammontare dei crediti verso la Parmalat e quanti di questi sono esigibili. E infine quale impatto può avere l'esposizione verso la Parmalat sui conti della Centrale. Il presidente di Finlatte Carandini non esclude, «qualora si riscontrassero problemi di natura finanziaria», che il cda possa adottare «le misure previste dalla legge», nè che in futuro si possa arrivare a un aumento di capitale. Intanto i vertici della Finlatte potrebbero incontrare Bondi già nei prossimi giorni per esaminare l'ipotesi di separazione della Centrale da Parmalat e l'affitto. E il piano di affitto ha avuto ieri il placet del ministro delle Politiche Agricole. Alemanno ha sottolineato che è in corso «un tentativo per avviare una partecipazione diretta degli allevatori nella Parmalat e riguarda la Centrale del latte di Roma». «Noi stiamo molto attenti e vigiliamo -afferma il ministro- per fare in modo che nel progetto di ristrutturazione industriale della Parmalat avviato dal commissario Enrico Bondi ci sia grande attenzione alle diverse situazioni locali, al reticolo di imprese che sono state acquisite dalla Parmalat e che oggi potrebbero riconquistare autonomia». Secondo Alemanno, quella dell'azienda della Capitale potrebbe essere la prima di una serie di iniziative sul territorio. Alemanno sottolinea che «la Centrale del latte di Roma fu regalata dal Comune, allora gestito da Francesco Rutelli, ai grandi gruppi industriali, bruciando offerte di carattere cooperativistico legate al mondo agricolo. Oggi si tratta di recuperare l'errore fatto all'epoca appunto da Rutelli». Anche la Centrale del Latte di Torino attende che si vada ad un piano di dismissioni per la Parmalat. La società torinese potrebbe essere interessata ad aziende del gruppo di Collecchio nel settore del latte fresco. Intanto oggi si svolgerà un vertice alla Regione sulla Centrale romana e l'Atesia, azienda che fornisce servizi di call center per discutere la situazione occupazionale delle due aziende.