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MILANO — È atteso per domani l'incontro di Enrico Bondi con i magistrati, ai quali il presidente della ...

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Nella stessa sede giudiziaria, probabilmente quella di Parma, il manager chiederà l'avvio dell'amministrazione controllata. Un orientamento che appare confermato dalle valutazioni incrociate dalla girandola di incontri e contatti con gli advisor. La procedura permetterebbe di congelare per qualche tempo i rapporti con i creditori e guadagnare tempo per il risanamento e di assicurare banche creditrici e lavoratori Parmalat compresi, la continuità al comando dello stesso Bondi. Ad assistere il neo presidente di Collecchio in una corsa contro il tempo, e contro un crack senza precedenti in Italia («non credo si sia mai visto niente di simile», ha detto tra gli altri Umberto Tracanella), è sceso in campo il gotha della consulenza legale e finanziaria, che si dovrebbe riunire al completo oggi a Milano, dopo gli incontri preliminari tenuti ieri sera a Piazzetta Cuccia. Uomini scelti con cura dallo stesso Bondi. Si va da Mediobanca, che ha messo al lavoro il numero due Alberto Nagel e il responsabile della divisione corporate finance Maurizio Cereda, alla Lazard, che oltre alla squadra londinese può contare sull'intervento diretto di Gerardo Braggiotti, Arnaldo Borghesi e Matteo Manfredi. E ancora, hanno accettato l'incarico l'avvocato Marco de Luca, uno dei più conosciuti penalisti milanesi, già legale tra gli altri di Raul Gardini, e lo staff newyorkese di Weil, Gotshal & Manges. Studio, quest'ultimo, contattato secondo l'agenzia Bloomberg in concomitanza con l'avvio dei contatti con creditori verso cui Parmalat è debitore di 7,1 miliardi di dollari. L'avvocatessa Marcia Goldenstein, specializzata in diritto fallimentare e nota per aver seguito la vicenda WorldCom, è arrivata a Milano venerdì per restarci fino al 5 gennaio. La Goldenstein starebbe valutando di utilizzare il cosiddetto Chapter 11, meccanismo che permetterebbe di portare anche le attività americane di Parmalat sotto una procedura simile alla nostra amministrazione controllata. Il Chapter 11, secondo la legislazione Usa, è in sostanza la richiesta volontaria di bancarotta che tuttavia mette la società in difficoltà finanziarie al riparo dai creditori e che è già stata richiesta, tra gli altri, dalla Enron. Domani scade anche l'opzione di acquisto per 400 milioni di dollari del 18,18% della brasiliana Parmalat Empreedimentos e Administracao.

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