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Alitalia, stop al giro di vite sul personale

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Il governo scende in campo e chiede la sospensione delle agitazioni. Il dialogo riprenderà il 29 prossimo

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Un intervento, quello della Presidenza del Consiglio, che soddisfa la compagnia aerea, convinta che il passaggio della pratica ai piani più alti del governo possa contribuire a smorzare la tensione di questi giorni. Ma che trova l'opposizione dei sindacati, convinti che l'intero piano sia da rigettare. La sospensiva delle misure sul personale - affermano sindacati e associazioni professionali del trasporto aereo - è «insufficiente», perchè «occorrono interventi profondi e strutturali non solo sull'impatto sul lavoro, ma anche sulle linee di azioni politiche e industriali». La ricognizione sul caso Alitalia è stata effettuata ieri dalla Presidenza del Consiglio con l'amministratore delegato della compagnia, Francesco Mengozzi. Nella nota diffusa al termine dell'incontro, Palazzo Chigi ha messo i paletti in vista della riunione del prossimo 29 dicembre, che potrebbe anche essere anticipata, tra governo, azienda e sindacati. Tre, in particolare, i punti sottolineati dalla presidenza: la conferma della necessità delle linee di azione industriale approvato; la richiesta della sospensione dell'esecutività delle azioni previste dal piano aventi impatto sul personale, in vista dell'incontro fissato per il prossimo 29 dicembre a Palazzo Chigi; e infine l'invito a far convocare, in data successiva, il Consiglio di amministrazione della compagnia per esaminare nuovamente gli impatti sociali del piano alla luce degli esiti del nuovo incontro. Ma non è tutto. Palazzo Chigi ha anche voluto invitare le parti sociali ad un «responsabile raffreddamento delle tensioni in atto nel superiore interesse del servizio all'utenza e nel rispetto del ruolo che Palazzo Chigi ha assunto ed intende continuare a svolgere relativamente alla situazione della compagnia». L'intervento di Palazzo Chigi è stato valutato positivamente dall'Alitalia, nelle cui stanze si respira un'aria più rilassata dopo le bufere dei giorni scorsi. Quanto allo stop chiesto dal governo in merito ai licenziamenti, la società ha fatto notare che si tratta di «un'idea che la compagnia aveva già condiviso in sede di trattativa con il viceministro Tassone, aderendo alla moratoria per l'applicazione del piano fino al 31 gennaio». Un sospiro di sollievo sembra arrivare anche dagli enti locali di Roma e del Lazio, da giorni impegnati nella vertenza. Molto critico, invece, è il commento dei sindacati: confermano il giudizio negativo sul piano di ristrutturazione, Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uil Trasporti, Ugl trasporti, Sult, Unione Piloti, Anpav, Avia e Anpac «ribadiscono la necessità che la valutazione complessiva delle criticità del comparto aereo sia il frutto dell'esame avviato in sede parlamentare e dalle istituzioni locali con il sindacato, e che lo stesso dovrà trovare soluzione a livello di presidenza del Consiglio dei ministri». «Il confronto previsto per il 29 dicembre è pertanto - sottolineano - punto di partenza di valutazione e decisione per il rilancio dell'intero settore del trasporto aereo e di Alitalia».

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