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Ciampi: le riforme vanno fatte insieme

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Ribadita la necessità di tenere sotto controllo la finanza pubblica per ridurre l'incidenza del debito

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Questi i più attuali degli argomenti forti che il presidente Ciampi ieri ha affrontato in occasione dei i tradizionali auguri al Quirinale delle alte cariche dello Stato. Ciampi ha chiesto ai poli di approfondire il dialogo sulla giustizia e sulle riforme costituzionali, che devono essere approvate con un «esteso consenso». Alla presenza di Marcello Pera, Pier Ferdinando Casini, Silvio Berlusconi e del presidente della Corte costituzionale Chieppa, Ciampi ha fissato con chiarezza una serie di «paletti» sui principali temi dell'agenda politica: dal ruolo dell'Italia in Iraq (che deve essere ancorato all'Onu), alla necessità di far ripartire il processo di integrazione europea, all'attenzione per i conti della finanza pubblica. E, «en passant», Ciampi ha anche ricordato il valore della resistenza per la Repubblica italiana. Ciampi ha rivolto una «calda esortazione» affinché sulle riforme si persegua «con costanza e determinazione la ricerca di possibili intese»: non bisogna perdere di vista l'esigenza di scrivere le nuove norme costituzionali «sulla base di un esteso consenso». Sullo scottante tema della giustizia, mentre il Senato sta esaminando la riforma dell'ordinamento giudiziario Ciampi si attiene al principio secondo cui «quando il Parlamento discute il capo dello Stato tace». Ma lancia un appello al confronto: «Mi limito a ribadire l'importanza del metodo del dialogo che dà sempre buoni frutti ravvicinando posizioni e superando incomprensioni». Peraltro il presidente, che è sempre garante dell'autonomia e dell'indipendenza della magistratura, «principi irrinunciabili», chiede ai magistrati di essere autonomi e indipendenti «in ogni situazione, anche al di fuori dell'esercizio delle loro funzioni». Quanto ai temi dell'economia, «l'attenzione per l'economia reale - dice Ciampi - non deve far venire meno la necessità di mantenere sotto controlla la finanza pubblica. Sappiamo - sottolinea - di dover continuare ad avere un elevato avanzo primario per ridurre gradualmente l'incidenza del debito pubblico, che assorbe risorse che altrimenti potrebbero essere destinate a maggiori investimenti». Altro tema accennato, la riforma delle pensioni. Il confronto Governo-sindacati avviato il 10 dicembre è «un segnale positivo» anche se più tenue rispetto a quello del dialogo sulle riforme. Ciampi si augura che il dialogo governo-sindacati possa rappresentare «un avvio sulla strada della ricerca del consenso sociale». Non è mancato un riferimento alla situazione dell'integrazione europea. Nonostante il fallimento di Bruxelles non bisogna affievolire l'impegno verso una «più compiuta integrazione, fondamentale per il futuro dell'Europa». Il cammino deve essere ripreso al più presto «avendo come immutato e insostituibile come punto di riferimento il soggetto del trattato costituzionale preparato dalla Convenzione». Ancora, il presidente conferma la linea sull'Iraq. «L'impegno dell'Italia per contribuire a restituire prospettive di stabilità e di progresso democratico all'Iraq è ancorato a quello della comunità internazionale espresso nelle risoluzioni del Consiglio di sicurezza delle Nazioni unite in particolare nella risoluzione 1511».

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