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Forza Italia correrà da sola

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È quanto è emerso a una riunione che ha visto al tavolo Silvio Berlusconi, il coordinatore del partito Sandro Bondi, il suo vice Fabrizio Cicchitto nonchè il capogruppo «azzurro» a Strasburgo Antonio Tajani. Berlusconi ha invitato a «prendere atto» del «no» dell'Udc alla lista unitaria, nonostante i ripetuti appelli, pubblici e in privato, di Bondi e dello stesso Berlusconi. «A questo punto - avrebbe detto il premier - la lista unitaria è uno scenario che sembra archiviato». Questo implica che non dovrebbe essere modificata la legge elettorale per le europee; non sarà introdotta la lista bloccata, ma solo il sistema delle incompatibilità (tra parlamentare nazionale e parlamentare europeo) e la diminuzione del numero totale di eurodeputati che da 87 scenderanno a 76. Sarà dunque una campagna elettorale con le preferenze il che, ha sottolineato il premier, richiederà «un grande impegno» di tutti i candidati. Tra questi ci saranno tutti gli attuali eurodeputati che saranno inseriti in testa alle liste delle diverse circoscrizioni. È stato affrontato anche il nodo del ruolo del premier. Berlusconi non ha sciolto la riserva sulla sua candidatura; «qualsiasi sarà la decisione che prenderemo - avrebbe detto - mi spenderò completamente in questa campagna». Quindi Forza Italia punterà sia al voto di opinione (attraverso l'impegno di Berlusconi), sia al voto di preferenza su cui «dovranno rimboccarsi le maniche tutti i candidati», sempre secondo l'espressione del premier. Il Congresso di Forza Italia, che si celebrerà a fine maggio a Milano, dovrà essere un trampolino di lancio. Insomma si profila una campagna elettorale «muscolare», dispendiosa sotto tutti i profili e che, hanno sottolineato i partecipanti alla riunione, renderà inevitabile la «competition» anche con gli alleati della Cdl.

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