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Cattaneo: in Rai ci saranno licenziamenti

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Scontro con l'Annunziata. La presidente è sicura che il Parlamento non lascerà sola l'azienda

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A lanciare l'allarme sulle conseguenze possibili in Rai dopo il rinvio alla Camere del ddl Gasparri da parte del Capo dello Stato, è ieri il direttore generale dell'azienda Flavio Cattaneo, che vede davanti a sé problemi gravi per la fine della pubblicità sulla terza rete. Non si preoccupa affatto, invece, la presidente della Rai Lucia Annunziata, secondo la quale il Parlamento e le istituzioni non lasceranno soli né Raitre né Retequattro. Interpellato dai giornalisti a margine della presentazione dei programmi per i 50 anni della tv, il dg della Rai ha sottolineato che chiaramente la mancanza di introiti su Raitre comporterebbe un «problema generale per tutta l'azienda» per cui sarà necessario un «piano di ristrutturazione», con la possibilità di licenziamenti, che riguarderebbe però ovviamente tutta l'azienda e non solo Raitre. Cattaneo ha anche rilevato che la decisione del presidente della Repubblica ha confermato, comunque, la bontà delle scelte fatte dal vertice Rai sul digitale terrestre: «Pur nella non firma del presidente della Repubblica - ha detto Cattaneo - è stato sottolineato come il digitale è l'unica strada per garantire il pluralismo. Dunque le modifiche eventuali saranno in questo senso». Cattaneo ha anche sottolineato l'esigenza «di non perdersi in questioni politiche che non hanno a che fare con l'azienda ma che anzi possono danneggiarla». La dichiarazione di Cattaneo è piaciuta molto poco alla Annunziata, che si è affrettata a dichiarare: «Conosco il Parlamento e le istituzioni, sono ottimista e so che non ci lasceranno soli, né Raitre né Retequattro». Quindi ha «interpretato» così il contrasto col dg: «La differenza tra me e Cattaneo in questo momento è che io sono ottimista e lui è pessimista. Lui ragiona da manager - ha concluso Annunziata - quindi si deve innanzitutto preoccupare di quello che succede sul piano strutturale e deve allertare paese e istituzioni dei pericoli manageriali». La presidente della Rai, che se il settore dell'emittenza non verrà riformato nel senso della Gasparri potrebbe restare al suo posto fino alle prossime elezioni politiche, ha detto anche: «Sarei disonesta, viste le mie posizioni drastiche, se non ammettessi che sono contenta che si sia rimessa in discussione una legge che a mio giudizio indeboliva il servizio pubblico». Ha quindi auspicato che il rinvio della legge alle Camere «non apra all'interno della Rai divisioni, guerre interne o pressioni». Oltre che alla Annunziata, la dichiarazione di cattaneo non è piaciuta a nessuno a sinistra. Il diessino Giuseppe Giulietti chiede «le dimissioni di Cattaneo», che a suo dire «gioca la carta del ricatto e della minaccia». Il sindacato Usigrai parla di anch'esso di «impostazione ricattatoria». Paolo Gentiloni, capogruppo della Margherita in Commissione di Vigilanza chiede che il dg risponda davanti all'organo parlamentare delle sue dichiarazioni.

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