An rivendica un ruolo più incisivo nel governo
Lo farà venerdì prossimo nell'incontro che si svolgerà all'hotel Parco dei Principi di Roma dal titolo «La destra sociale tra identità e governo» al quale parteciperà il ministro Gianni Alemanno che spiega: «Tutti siamo chiamati a dare il nostro meglio per affrontare in modo adeguato quell'appuntamento cruciale che è la verifica di Governoin cui dovrà essere ridefinito il ruolo di An». Ne abbiamo parlato con Pietro Di Paolantonio, coordinatore dei circoli di An «Terza Europa» di Roma. Di Paolantonio, su cosa vi confronterete venerdì prossimo? Nel lanciare questa iniziativa siete partiti dal presupposto che sia necessario rilanciare il progetto politico del partito nella Cdl. An è in crisi? «Non si può parlare di crisi. È un momento di grande fermento. Per questo motivo, come coordinamento dei circoli "Terza Europa", abbiamo pensato di dare luogo a questa iniziativa sul dibattito che si è sviluppato in queste settimane a Roma. Tengo a precisare che si tratta di un'assemblea aperta. Abbiamo invitato il ministro Alemanno per tentare di aggiungere una rsposta sostanziale rispetto agli interrogativi che sono stati sollevati finora sia sul partito che sul Governo». Siete disposti a rinunciare ad una parte della vostra identità per la crescita del partito? «Questo sarà l'oggetto del dibattito che terremo il 19 dicembre. Quello che le posso dire è che da parte nostra ci sarà una netta affermazione identitaria di quello che è il nostro patrimonio culturale e valoriale. Questa non può e non deve essere un'analisi rivolta al passato. Credo che ci sia la necessità di un forte rilancio politico. Questo è l'aspetto che ci preme maggiormente in previsione di due appuntamenti previsti nel mesi di gennaio. Mi riferisco all'assemblea nazionale del partito prevista per il 10 gennaio e alla verifica di governo prevista negli stessi giorni. L'impegno che ci aspettiamo dal ministro Alemanno è di decidere nell'esecutivo come caratterizzare la presenza di An nel governo». Vedete l'azione del Presidente del partito come una minaccia alla vostra rappresentanza all'interno del partito? «No, assolutamente. Non è questo il problema». La battaglia va condotta all'interno del partito? «È bene che all'interno del partito ci sia un dibattito importante. Questo è un motivo di salute del partito stesso. Se all'interno del partito c'è un dibattito grazie al quale ci può essere un segnale forte, il Presidente del partito può avere maggior forza nel rappresentarlo nella maggioranza di governo». Guardate a Francesco Storace come un punto di riferimento importante? «Certamente il presidente Storace e il ministro Alemanno stanno dimostrando che il progetto Destra sociale è vincente». Sosterrete una lista Storace nella Cdl? «Non è un punto all'ordine del giorno». Quale iniziativa le è piaciuta meno di Fini? «Il modo con cui i giornali hanno riportato le sue parole giungendo a presentare An come un partito antifascista. Le cose ovviamente non stanno così. Ma quello che ci preme sottolineare in questo momento è che vogliamo e dobbiamo pensare al futuro e in particolare al rilancio politico di An nella Cdl.